lunedì 15 dicembre 2014

Tinte più chiare

Udaipur è lambita dalle acque scuntillanti del lago Pichola e impreziosita dalle tinte ocra e porpora dei boschi attorno. Alle bellezze della natura si aggiungono i capolavori dell'uomo quali palazzi da favola, templi,  haveli e un'infinità di stradine strette, tortuose e pittoresche. L'imponente city Palace domina una sponda del lago. Assomiglia ad un palazzo fiabesco che sembra galleggiare sulle acque del lago. Nei periodi di grande siccità il lago si prosciuga tanto che è possibile raggiungere a piedi le isolette poste nel suo centro.
Alcune guide hanno descritto questa città come la Venezia d'Oriente.  È vero che i suoi palazzi bianchi risplendono nelle acque evocando un'atmosfera raffinata e principesca ma forse paragonarla a Venezia è un po eccessivo.
Dopo colazione visito il palazzo dove tuttora vive il marajà,  ma chiaramente si può visitare solo l'ala adibita a museo, quella non più abitata. Le stanze sono piccole rispetto alle regge europee ma molto lavorate e ricche di dettagli che donano calore e ricchezza alle camere. Su e giù dalle scale, attraverso stretti cunicoli;  dentro e fuori dalle stanze e dopo un'ora sono di nuovo all'aria aperta.
Mi dirigo al molo dove alle 11 parte una barca turistica che fa il giro del lago per 1 ora. In realtà il giro dura 15 minuti, dopodiché la barca rimane attraccata per 45 minuti su unisoletta senza dubbio carina, ma la noia ha il sopravvento.
Finito il giro in barca mi siedo da selvatica sul tetto di un ristorante a pranzare da sola. La gente oggi con i suoi sorrisi, le sue insistenti richieste, le sue foto, mi ha proprio rotto! Ho solo voglia di stare da sola!
Nel pomeriggio visito il villaggio di artigianato locale e a anche questo non mi stimola e mi da poca soddisfazione. Torno perciò in hotel a riposare. Niente cena, e a letto!
Domani i colori torneranno a splendere, ne sono convinta!

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