giovedì 18 dicembre 2014

A zonzo tra la città, gli elefanti e la cultura locale

Appena dopo colazione mi faccio portare a visitare il magnifico palazzo fortificato di Amber, che si trova sul fianco roccioso di un monte a11 km dal centro di Jaipur. Stiamo per sopraggiungere e già mi domando se visiterò o meno il palazzo. Mano a mano che i giorni passano, nel mio bagaglio di visite si sommano i palazzi, i templi e le fortezze; e anche se sono conscia che ognuno ha la sua particolarità, a tratti mi dico che sono tutti uguali... Lungo la strada per accedere al forte mi imbatto nel pifferaio magico di cobra, e che schifoooo, mi fa ribrezzo guardare quell'essere che alza la testa con eleganza e veleno...
Dopo questo breve ma inquitante incontro salgo gli scalini per accedere al forte ma sbuco nella strada dove elegantemente salgono gli elefanti. E capite che è bastato uno sguardo per innamorarmente! Sono dipinti con colori naturali, facili da lavar via e sono meravigliosi. Passo un'ora ad osservarli e a chiacchierare con un ragazzo che vive da quelle parti e che lavora nel turismo. Poi insieme andiamo a bere un tè e mi accompagna ad accarezzare gli elefanti. Ovviamente passano 2 ore senza che io visiti il castello e senza che me ne accorga.
Nel pomeriggio mi dedico interamente alla visita della città di Jaipur. La città vecchia è parzialmente circondata da una cinta di mura in parte danneggiata, di colore rosa, ma questo rosa è ormai diventato color aragosta, cotto dal sole e dal vento, e solo i punti di accesso (i 4 gates) sono stati restaurati con cura. La città è divisa da viali in precisi rettangoli, ognuno dei quali è specializzato in un'attività commerciale diversa.
Jaipur rappresenta il punto di accesso al deserto e sembra sia letteralmente presa d'assalto dai turisti, anche se a me proprio non sembra, ma magari è perché non siamo in alta stagione. Questa città dal passato glorioso ed imperiale ha palazzi sontuosi e forti che ne richiamano sicuramente l'importanza nella storia; ma per il resto non mi trasmette nulla di particolare. Ciò nonostante adoro scorrazzare per le sue vie e passare del tempo a chiacchierare con le persone; forse perché dopo una settimana di silenzio ho riguadagnato il diritto alla parola.
L'edificio più fatiscente di questa decadentemente affascinante città è sicuramente l'Hawa Mahal o palazzo dei venti, una struttura di 5 piani ad alveare in roccia calcarea rosa che visito nel pomeriggio. Il City Palace invece è un complesso di edifici, giardini,  cortili in una perfetta fusione architettonica tra lo stile rajasthani e lo stile moghul, dove nell'età gloriosa viveva il marajà. Entrambi mi sono piaciuti molto.
Sapete cosa mi è capitato oggi? Che mentre ero in cima alla struttura alverarica, mi sono imbattuta nel ragazzo di ieri che per strada mi ha fermata dicendomi che era bello vedermi sorridere, che normalmente i turisti non sorridono. Lui vive a Mombai,ma la sua famiglia sta a Jaipur, quindi oggi anche lui è in giro in veste da turista con la macchina fotografica e insieme andiamo quindi ad esplorare altre parti della città. Sono felice di aver ritrovato il mio spontaneo sorriso e la voglia di intrattenermi con la gente. Ci sono tantissime informazioni e curiosità da condividere.
La sera ritorno all'Amber fort per lo spettacolo di luci e suoni. Bella giornata! Evviva!

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