La storia che vi sto per raccontare è una storia triste che mostra tutta la fragilità della specie umana, la crudeltà di essa e la sua inadeguatezza. I gesti estremi, disumani, ai danni delle altre persone sono sintomo di arroganza, menefreghismo, superficialità e insoddisfazione. Chi cerca di prevaricare gli altri danneggiandoli fisicamente o moralmente è una persona meschina, che antepone se stessa a tutto il resto; un anima da salvare, ma che non si farà mai salvare, da aiutare, ma che mai accetterà laiuto di chicchessia, a costo di colare a picco.
Tutto è iniziato con un gesto di apparente generosità che si è poi trasformato in un incubo per le persone coinvolte. Un gruppo slovacco ha creato nel suo paese un'associazione benefica per raccogliere fondi per happy home nepal. Hanno visitato la struttura, fatto foto, ma i soldi non si sono mai visti. Quando è stato scoperto il fatto, il gruppo ha infangato il nome di happy home in tre modi. Il primo: hanno pagato la madre che ha abbandonato 2 figli(7 anni fa) per denunciare per rapimento il direttore ( 1anno fa) che li aveva accolti. Il secondo : hanno cercato di corrompere la polizia per far chiudere l'orfanotrofio. Il terzo : hanno sollevato un polverone mediatico mettendo di mezzo BBC e alja zeera
per raccontare una storia assurda di cibo a base di vermi, botte, violenze, insulti e tanto altro ancora da parte del direttore e di sua moglie ai danni dei ragazzi che vivono in questa casa di accoglienza per orfani. Il risultato è che ovviamente la notizia ha fatto il giro del mondo e gli sponsor che cerano si sono ritirati e di nuovi non se ne trovano a causa di questa diffamazione. Il direttore è incarcerato da 10 mesi e al momento sembra che l'assoluzione sia alle porte visto che lui ha potuto dimostrare di avere tutte le carte in regola e legalmente ineccepibili. Certo, lui per fortuna nel giro di qualche mese potrà presumibilmente rientrare a casa e ritornare ad occupare degnamente la carica di direttore, ma chi pensa ai danni causati in questi 10 mesi?? Chi ha mandato avanti l'orfanotrofio in questo anno?? E i soldi da dove arrivano?? E qui ce il rovescio della medaglia: se da una parte abbiamo assistito ai danni di persone ignoranti ed ignobili, dall'altra assistiamo al cuore e alla bontà di tante persone che si sono battute e si stanno battendo per happy home. 4 adulti lavorano a tempo pieno alla struttura senza ricevere al momento l'ombra di una rupia. Il padre di Bishwa ha mandato avanti la struttura attingendo ai suoi risparmi di una vita, ha venduto una casa e un terreno che aveva. E ora sembra che i soldi siano davvero finiti, tempi molto duri .. Ma voi credete che all'orfanotrofio aleggi aria di tensione, tristezza o qualche sentimento negativo?? Assolutamente no, il sorriso di queste coraggiose persone è sempre stampato sulle loro labbra, le parole rivolte ai ragazzi sono colme di ottimismo e speranza. A questo punto direi che queste persone meritano una medaglia al valore per il coraggio, per gli insegnamenti che trasmettono ai ragazzi ogni giorno e per la loro devozione.
Ieri vi parlavo di una donazione di 40 Franchi per fare sogni belli; oggi mi sento soffocare e sprofondare perché mi rendo conto di come i sogni belli possano diventare incubi anche con le coperte ed il letto confortevole se all'improvviso iniziano a mancare i soldi per dare il cibo ai ragazzi. Sembra che mantenere un ragazzo in salute (parliamo di cibo) per un mese costi 60 dollari, quindi per un anno 720 dollari.
Oggi quando ho sentito il racconto d'impulso avrei corso per la strada a perdifiato e spalancato le porte di una banca prelevando tutti i soldi del mio conto per darglieli, ma anche questa non è una soluzione. Sono convinta che ognuno di noi farà del suo meglio, con coscienza, umanità e cuore per poter donare un futuro migliore a questi ragazzi.
Oggi ho affrontato il traffico di città in sella ad uno scooter, senza il casco, con la scarica adenalinica nel mio corpo; alla guida c'era Puja, la moglie di Bishwa, che sfrecciando tra le auto mi ha condotta in prigione a conoscere suo marito. Non ci sono regole, non ce tempo di pensare, bisogna agire e seguire il cuore. Io a cavalcioni dello scooter, aggrappata con le braccia a Puja, in un gesto intimo riservato generalmente agli amici. Noi non siamo amiche, eppure mi hanno accolta sin dal primo minuto come parte della loro grande famiglia e mi chiamano sister, qui tutti si chiamiamo cosi, perche hanno un obiettivo comune: dare ossigeno a chi non ne ha, dare il cuore, l'anima, il sorriso a questi ragazzi che hanno un coraggio e uno spirito straordinari. In prigione ho appunto incontrato lui, additato da tanti come belva, approfittatore, ma che in realta ha il cuore grande, da filantropo. Pochi minuti e ti fai questa idea vi domanderete?? Io mi affido molto alle sensazioni e raramente ho sbagliato sulle persone. I suoi occhi han parlato chiaro. E pensate a come il mondo ora giri all'incontrario: Un uomo di 26 anni inizia a gestire un orfanotrofio per bambini di strada e dopo 8 anni si ritrova in prigione per avere peccato di bontà. Molto bello, bello davvero!! Come siamo fortunati a vivere grazie ai soldi! Il risultato è che la lucentezza dei soldi ci danneggia il cervello! Beh con ottimismo si va avanti ci vuole forza ci vuole coraggio. Il loro motto daltronde è: see good, do good, be good and never give up. Come pure il motto del Liverpool: never walk alone.
Tutto è iniziato con un gesto di apparente generosità che si è poi trasformato in un incubo per le persone coinvolte. Un gruppo slovacco ha creato nel suo paese un'associazione benefica per raccogliere fondi per happy home nepal. Hanno visitato la struttura, fatto foto, ma i soldi non si sono mai visti. Quando è stato scoperto il fatto, il gruppo ha infangato il nome di happy home in tre modi. Il primo: hanno pagato la madre che ha abbandonato 2 figli(7 anni fa) per denunciare per rapimento il direttore ( 1anno fa) che li aveva accolti. Il secondo : hanno cercato di corrompere la polizia per far chiudere l'orfanotrofio. Il terzo : hanno sollevato un polverone mediatico mettendo di mezzo BBC e alja zeera
per raccontare una storia assurda di cibo a base di vermi, botte, violenze, insulti e tanto altro ancora da parte del direttore e di sua moglie ai danni dei ragazzi che vivono in questa casa di accoglienza per orfani. Il risultato è che ovviamente la notizia ha fatto il giro del mondo e gli sponsor che cerano si sono ritirati e di nuovi non se ne trovano a causa di questa diffamazione. Il direttore è incarcerato da 10 mesi e al momento sembra che l'assoluzione sia alle porte visto che lui ha potuto dimostrare di avere tutte le carte in regola e legalmente ineccepibili. Certo, lui per fortuna nel giro di qualche mese potrà presumibilmente rientrare a casa e ritornare ad occupare degnamente la carica di direttore, ma chi pensa ai danni causati in questi 10 mesi?? Chi ha mandato avanti l'orfanotrofio in questo anno?? E i soldi da dove arrivano?? E qui ce il rovescio della medaglia: se da una parte abbiamo assistito ai danni di persone ignoranti ed ignobili, dall'altra assistiamo al cuore e alla bontà di tante persone che si sono battute e si stanno battendo per happy home. 4 adulti lavorano a tempo pieno alla struttura senza ricevere al momento l'ombra di una rupia. Il padre di Bishwa ha mandato avanti la struttura attingendo ai suoi risparmi di una vita, ha venduto una casa e un terreno che aveva. E ora sembra che i soldi siano davvero finiti, tempi molto duri .. Ma voi credete che all'orfanotrofio aleggi aria di tensione, tristezza o qualche sentimento negativo?? Assolutamente no, il sorriso di queste coraggiose persone è sempre stampato sulle loro labbra, le parole rivolte ai ragazzi sono colme di ottimismo e speranza. A questo punto direi che queste persone meritano una medaglia al valore per il coraggio, per gli insegnamenti che trasmettono ai ragazzi ogni giorno e per la loro devozione.
Ieri vi parlavo di una donazione di 40 Franchi per fare sogni belli; oggi mi sento soffocare e sprofondare perché mi rendo conto di come i sogni belli possano diventare incubi anche con le coperte ed il letto confortevole se all'improvviso iniziano a mancare i soldi per dare il cibo ai ragazzi. Sembra che mantenere un ragazzo in salute (parliamo di cibo) per un mese costi 60 dollari, quindi per un anno 720 dollari.
Oggi quando ho sentito il racconto d'impulso avrei corso per la strada a perdifiato e spalancato le porte di una banca prelevando tutti i soldi del mio conto per darglieli, ma anche questa non è una soluzione. Sono convinta che ognuno di noi farà del suo meglio, con coscienza, umanità e cuore per poter donare un futuro migliore a questi ragazzi.
Oggi ho affrontato il traffico di città in sella ad uno scooter, senza il casco, con la scarica adenalinica nel mio corpo; alla guida c'era Puja, la moglie di Bishwa, che sfrecciando tra le auto mi ha condotta in prigione a conoscere suo marito. Non ci sono regole, non ce tempo di pensare, bisogna agire e seguire il cuore. Io a cavalcioni dello scooter, aggrappata con le braccia a Puja, in un gesto intimo riservato generalmente agli amici. Noi non siamo amiche, eppure mi hanno accolta sin dal primo minuto come parte della loro grande famiglia e mi chiamano sister, qui tutti si chiamiamo cosi, perche hanno un obiettivo comune: dare ossigeno a chi non ne ha, dare il cuore, l'anima, il sorriso a questi ragazzi che hanno un coraggio e uno spirito straordinari. In prigione ho appunto incontrato lui, additato da tanti come belva, approfittatore, ma che in realta ha il cuore grande, da filantropo. Pochi minuti e ti fai questa idea vi domanderete?? Io mi affido molto alle sensazioni e raramente ho sbagliato sulle persone. I suoi occhi han parlato chiaro. E pensate a come il mondo ora giri all'incontrario: Un uomo di 26 anni inizia a gestire un orfanotrofio per bambini di strada e dopo 8 anni si ritrova in prigione per avere peccato di bontà. Molto bello, bello davvero!! Come siamo fortunati a vivere grazie ai soldi! Il risultato è che la lucentezza dei soldi ci danneggia il cervello! Beh con ottimismo si va avanti ci vuole forza ci vuole coraggio. Il loro motto daltronde è: see good, do good, be good and never give up. Come pure il motto del Liverpool: never walk alone.
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