Oggi prima di partire faccio un giro in centro per comprare un paio di cose che mi mancano e per spedire alcune cartoline. Mentre cammino vedo una bimba coi codini con l'uniforme che trotterella per strada; poco dopo vedo un bimbo che con l'uniforme blu col cravattino corre a fare vedere alla mamma il suo bel disegno. Pochi metri avanti vedo lui, con quel sacchetto in mano, vicino alla bocca, ma dentro purtroppo non ci sono le caramelle; quell'aria sballata, trasandata. Io poso gli occhi su di lui per un secondo soltanto e lui fissa i suoi occhi imploranti nei miei, in cerca di aiuto. Mi giro, sento che devo cambiare strada ed accelerare il passo. È troppo, non posso fermarmi; e i miei occhi si offuscano per un istante prima che io riesca a ridarmi un contegno. Ci sono tante cose tristi e sbagliate nella vita ma quando si tratta dei bambini è intollerabile.
Quando arriva l'ora pendo il taxi per andare in aereoporto. Sfreccia per le strade di Kathmandu, quelle strade tanto famigliari ma con ancora tanto da scoprire; cerco di distrarmi guardando fuori dal finestrino ma i suoi occhi sono li che mi fissano, sono tra il triste e l'accusatorio, come a volermi dire:"come hai potuto ignorarmi?!?!". Penso ad altro, al trekking, ai visini dolci e amorevoli di happy home, ma lui torna a fissarmi, a chiedermi con veemenza: "perché mi hai lasciato? ". Le lacrime sgorgano come un fiume himalayano e mi faccio forza pensando che la pazienza è la virtù dei forti, e come mi ha ripetuto più volte Raj: "no pain, no gain".
Quando arriva l'ora pendo il taxi per andare in aereoporto. Sfreccia per le strade di Kathmandu, quelle strade tanto famigliari ma con ancora tanto da scoprire; cerco di distrarmi guardando fuori dal finestrino ma i suoi occhi sono li che mi fissano, sono tra il triste e l'accusatorio, come a volermi dire:"come hai potuto ignorarmi?!?!". Penso ad altro, al trekking, ai visini dolci e amorevoli di happy home, ma lui torna a fissarmi, a chiedermi con veemenza: "perché mi hai lasciato? ". Le lacrime sgorgano come un fiume himalayano e mi faccio forza pensando che la pazienza è la virtù dei forti, e come mi ha ripetuto più volte Raj: "no pain, no gain".
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