La mia amica Fede giustamente mi dice... ""ma come, sei partita cattolica, hai proteso verso il buddista in Nepal e ora ti sei convertita induista?". Molto bene: questo tipo di domande mi fa riflettere sui miei testi, perché a volte scrivo di getto e per voi che leggete sembra che io abbia appena scritto l'esatto opposto di ciò che ho espresso il mese scorso. Immaginatevi che la parola buddismo qui è rara, non ESISTE quasi. Esiste la tecnica dello yoga, la meditazione, esistono degli insegnamenti simili a quelli professati dal buddismo ma non ci sono gli stupa buddisti e i monaci praticanti. Quindi non mi faccio illusioni di trovare quel che tanto ho amato del Nepal religioso. Questo per dire che al momento ciò che più assomiglia in termini di spiritualità al buddismo nepalese è l'induismo. Ieri sono entrata in un tempio indù molto curato, con tanti disegni alle pareti bianche, un luogo molto accogliente e mistico. Ho camminato a piedi nudi dentro il tempio e per mezzora mi sono seduta al centro di una camera a osservare le pitture e ad ascoltarmi. In Nepal le maggiori rappresentazioni indù le ho trovate in Durban square dove tutto era nero: le statue, i templi, ..abbastanza inquietante. E come ultimo punto vi devo dire che sicuramente mi trovo meglio in un tempio indù piuttosto che in una moschea. Ma non pensiate sia per razzismo, forse è perché non conosco questa religione e quindi mi sento a disagio; oppure per tutte le oscenità che si sentono in tele. Al momento non ho granche idea di essa, ma i viaggi in fin dei conti servono proprio a questo. La prima volta che entro a contatto con una nuova religione sono prudente e un po'intimorita, ma poi piano piano mi faccio forza e cerco di andare a fondo. Prendete me che un mese fa non me la sono sentita di farmi mettere il tika in fronte, mentre ieri come se nulla fosse è arrivato il suo momento. La mia ignoranza galoppante ieri è stata messa alla prova. Siamo andati a visitare un tempio Sikh, e mi sono subito domandata... ma chi sono questi sikh??? In un altro momento della giornata invece per la strada abbiamo visto dei signori con dei vestiti a tunica bianca chiamati giainisti...E questi altri chi sono??? Oh cribbio, ora devo fare un corso accelerato di religione. Pensare a tutto il catechismo che ho fatto da piccola (forse era meglio non costruire e lanciare areoplanini tutta la lezione. ..). Comunque leggo ora sulla guida che il sikhismo oggi è una delle religioni più seguite al mondo! È un religione indiana monoteista relativamente recente che si ispira ad alcuni principi dell'induismo e dell'islam. Crede nella necessità di amare e servire i fratelli. Non nega la credenza nella reincarnazione e del Karma. Il traguardo finale, attraverso la purificazione dai vizi e dall'egoismo, è la congiunzione con il creatore. Tutti gli esseri umani sono uguali davanti al creatore, rifiutando cosi il sistema castale e la disparità tra uomo e donna.
Oggi ho tra l'altro scoperto che il colore verde della bandiera indiana significa popolazione musulmana, il giallo-arancio indù e il bianco il resto della popolazione.
Stamattina mi sono alzata un po piu riposata, senza mal di testa e con un po di dolore agli occhi. Dopo la colazione Peedu ed io ci siamo messi in strada. La trasferta di oggi è stata lunga ed infinita. È durata con le pause circa 8 ore. Nel pomeriggio siamo arrivati a Mandawa. È una cittadina famosa per le sue haveli ( case di grandi mercanti decorate e affrescate). Questa cittadina era una volta ubicata sulla via della seta e meta quindi di molti mercanti e sede di alcuni importanti marajà. Io ho la fortuna stanotte di pernottare in uno solendido hotel -haveli. La camera è meravigliosa e ogni dettaglio splendido! Nel tardo pomeriggio faccio il giro delle haveli ( la città ne ha 100 circa tra cui alcune chiuse e disabitate, altre invece abitate o aperte al pubblico) con Ismael un ragazzo locale. Lui possiede anche un negozio di tessuti e compro il mio primo souvenir indiano. Prima di rientrare all'albergo per concludere bene la giornata una ragazza mi tatua le mani di henné. Ecco come ho trascorso la mia seconda giornata indiana... ora stravolta mi infilo tra le coperte. A domani!
Oggi ho tra l'altro scoperto che il colore verde della bandiera indiana significa popolazione musulmana, il giallo-arancio indù e il bianco il resto della popolazione.
Stamattina mi sono alzata un po piu riposata, senza mal di testa e con un po di dolore agli occhi. Dopo la colazione Peedu ed io ci siamo messi in strada. La trasferta di oggi è stata lunga ed infinita. È durata con le pause circa 8 ore. Nel pomeriggio siamo arrivati a Mandawa. È una cittadina famosa per le sue haveli ( case di grandi mercanti decorate e affrescate). Questa cittadina era una volta ubicata sulla via della seta e meta quindi di molti mercanti e sede di alcuni importanti marajà. Io ho la fortuna stanotte di pernottare in uno solendido hotel -haveli. La camera è meravigliosa e ogni dettaglio splendido! Nel tardo pomeriggio faccio il giro delle haveli ( la città ne ha 100 circa tra cui alcune chiuse e disabitate, altre invece abitate o aperte al pubblico) con Ismael un ragazzo locale. Lui possiede anche un negozio di tessuti e compro il mio primo souvenir indiano. Prima di rientrare all'albergo per concludere bene la giornata una ragazza mi tatua le mani di henné. Ecco come ho trascorso la mia seconda giornata indiana... ora stravolta mi infilo tra le coperte. A domani!
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