Ora che mi sento meglio sia fisicamente che moralmente, al mattino è iniziata la sessione da me soprannominata:"fitness for health". La sveglia suona siatematicamente alle 5:45 (spesso non suona perché mi sveglio autonomamente a causa delle preghiere o dei cani che abbaiano in strada), mi infilo una tenuta comoda, le scarpe da ginnastica e esco in strada ad aspettare Deepu. Insieme percorriamo un pezzo di strada a passo sostenuto e appena raggiungiamo una zona tranquilla facciamo mezz'ora di jogging, stretching e un po di meditazione. Questo appuntamento fisso mi regala tanta energia mattutina e tante belle albe. Uscire in strada quando il cielo è ancora buio, assistere al giorno che si sveglia, alla gente occupata ad avviare le proprie faccende è meraviglioso. Mi fa sentire a casa avere una routine da seguire, a mio agio e mi permette di sperimentare nuove attività.
Rientrata in albergo mi doccio e faccio colazione in terrazza. La vista sul castello è meravigliosa! Vorrei leggere il mio libro ma non riesco a staccare gli occhi dalla perla che riluce sotto i raggi mattutini del sole. Alle 9:30 lasciamo Jaisalmer e partiamo per Jodhpur, città che raggiungeremo dopo 5 ore di viaggio circa. Abbiamo lasciato Jaisalmer con un po di malinconia, è una città magica nella quale perdercisi per ore, giorni, settimane; sarei rimasta ancora, lo ammetto.
La città di Jodhpur è invece soprannominata la città blu, in quanto le sue case sono di colore blu, e sono di proprietà della casta brahmina, la più alta del Rajasthan. Su un'altura sopra la città si erge il possente forte Mehrangarh, cintato da 10 km du mura. Quando siamo entrati in città ci siamo diretti subito a visitare il forte. Ero un po scettica se visitarlo oggi pomeriggio (sono stanca) o domani mattina; ma poi l'audioguida in italiano mi ha convinta (non devo sforzarmi troppo per capire). Mi perdo per i vicoli, le stradine, i cortili; dovrei seguire i numeri delle illustrazioni ma oggi sono davvero sconclusionata e non lo faccio.
Dopo il forte visitiamo il cimitero di un marajà formato da un bellissimo mausoleo in marmo bianco situato sulle sponde di un bellissimo lago. E finita anche questa visita andiamo in hotel. Per arrivare in hotel attraversiamo in auto una splendida zona di mercati e bazaar e sento che più tardi mi ci butterò dentro a capofitto. Quel camminare a zonzo che tanto contraddistingueva le mie giornate nepalesi mi manca. Mi manca sentire il profumo della frutta, il vociare della gente, il vecchietto che spinge a fatica il carretto della frutta accanto a me, i sorrisi della gente. Mi sono concessa un'ora di vagabondaggio indigeno e poi sono rientrata all'hotel con tanta gioia nel cuore. Ho cenato ma non ho digerito e quindi oltre al poroblema degli occhi stasera mi accompagna il mal di stomaco. Spero tanto che domani passi visto che abbiamo un viaggio di 3 ore in autoda fare.
Rientrata in albergo mi doccio e faccio colazione in terrazza. La vista sul castello è meravigliosa! Vorrei leggere il mio libro ma non riesco a staccare gli occhi dalla perla che riluce sotto i raggi mattutini del sole. Alle 9:30 lasciamo Jaisalmer e partiamo per Jodhpur, città che raggiungeremo dopo 5 ore di viaggio circa. Abbiamo lasciato Jaisalmer con un po di malinconia, è una città magica nella quale perdercisi per ore, giorni, settimane; sarei rimasta ancora, lo ammetto.
La città di Jodhpur è invece soprannominata la città blu, in quanto le sue case sono di colore blu, e sono di proprietà della casta brahmina, la più alta del Rajasthan. Su un'altura sopra la città si erge il possente forte Mehrangarh, cintato da 10 km du mura. Quando siamo entrati in città ci siamo diretti subito a visitare il forte. Ero un po scettica se visitarlo oggi pomeriggio (sono stanca) o domani mattina; ma poi l'audioguida in italiano mi ha convinta (non devo sforzarmi troppo per capire). Mi perdo per i vicoli, le stradine, i cortili; dovrei seguire i numeri delle illustrazioni ma oggi sono davvero sconclusionata e non lo faccio.
Dopo il forte visitiamo il cimitero di un marajà formato da un bellissimo mausoleo in marmo bianco situato sulle sponde di un bellissimo lago. E finita anche questa visita andiamo in hotel. Per arrivare in hotel attraversiamo in auto una splendida zona di mercati e bazaar e sento che più tardi mi ci butterò dentro a capofitto. Quel camminare a zonzo che tanto contraddistingueva le mie giornate nepalesi mi manca. Mi manca sentire il profumo della frutta, il vociare della gente, il vecchietto che spinge a fatica il carretto della frutta accanto a me, i sorrisi della gente. Mi sono concessa un'ora di vagabondaggio indigeno e poi sono rientrata all'hotel con tanta gioia nel cuore. Ho cenato ma non ho digerito e quindi oltre al poroblema degli occhi stasera mi accompagna il mal di stomaco. Spero tanto che domani passi visto che abbiamo un viaggio di 3 ore in autoda fare.
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