La città sacra sul fiume si trova nella regione delll'Uttar Pradesh, ha 3 milioni di abitanti ed è costituita da 84 ghat (scalinate) che per attraversarli tutti ci si impiega non meno di 4 ore. È una meta importante di pellegrinaggio, è la citta santa per eccellezza dell'induismo, la piu antica città ancora esistente al mondo e ogni indiano dovrebbe venirci almeno una volta nella vita. La gente viene qui a morire, perché purificarsi nelle acque del Gange lava da ogni peccato; oppure viene trasportata qui una volta morta per essere cremata.
Ci sono 5 categorie di persone che non vengono cremate : i bambini al di sotto dei 12 anni (sono puri), i sadhu (anch'essi sono puri), le donne incinta (Dio ha donato loro una vita umana), i lebbrosi (in una vita passata si sono comportati male e stanno già espiando le loro colpe attraverso il dolore), le persone morse dai serpenti (il serpente è un animale sacro che ci mette 21 giorni a lasciare il corpo). Questi corpi vengono tutti affondati nel Gange con l'ausilio di un grande sasso tranne quelli morsi dai serpenti che vengono posizionati su una pira e lasciati andare sul fiume.
Ogni giorno vengono cremati circa 400 corpi; le donne non possono assistere alla cremazione perché sono troppo emotive e non permetterebbero all'anima del morto di lasciare il corpo libermente. Rispetto al Nepal il fuoco parte dai piedi e non dalla bocca.
In India la popolazione è divisa in 4 caste la più alta delle quali è quella brahmina, poi ci sono i marajà, i commercianti e per concludere la forza lavoro. La casta più bassa non può raggiungere il nirvana nelle sue reincarnazioni.
I luoghi di cremazione sul fiume sono pubblici e sono vissuti dagli abitanti di Varanasi come parte dei rituali quotiani e non ci badano troppo. Di fianco alle pire funerarie ci sono le donne che lavano i panni, gli uomini che lavano in corpo nel Gange e i bambini che giocano a far volare l'aquilone. Fa decisamente impressione. Ma come detto per il Nepal, questa è un realtà totalmente diversa dalla nostra per quel che riguarda le credenze. Per gli Hindù, la morte rappresenta una temporanea sospensione dell'attività fisica in cui l'anima riorganizza i suoi piani e si reincarna in un altro ciclo di vita (samsara); questo gli permette di superare contraddizioni, mancanze, imperfezioni, per poter finalmente realizzare la completezza e raggiungere lo stato di l'equanimità. Solo quando il percorso sarà competato, lo spirito potrà ascendere al Nirvana, terminando cosi le reincarnazioni.
Ci sono 5 categorie di persone che non vengono cremate : i bambini al di sotto dei 12 anni (sono puri), i sadhu (anch'essi sono puri), le donne incinta (Dio ha donato loro una vita umana), i lebbrosi (in una vita passata si sono comportati male e stanno già espiando le loro colpe attraverso il dolore), le persone morse dai serpenti (il serpente è un animale sacro che ci mette 21 giorni a lasciare il corpo). Questi corpi vengono tutti affondati nel Gange con l'ausilio di un grande sasso tranne quelli morsi dai serpenti che vengono posizionati su una pira e lasciati andare sul fiume.
Ogni giorno vengono cremati circa 400 corpi; le donne non possono assistere alla cremazione perché sono troppo emotive e non permetterebbero all'anima del morto di lasciare il corpo libermente. Rispetto al Nepal il fuoco parte dai piedi e non dalla bocca.
In India la popolazione è divisa in 4 caste la più alta delle quali è quella brahmina, poi ci sono i marajà, i commercianti e per concludere la forza lavoro. La casta più bassa non può raggiungere il nirvana nelle sue reincarnazioni.
I luoghi di cremazione sul fiume sono pubblici e sono vissuti dagli abitanti di Varanasi come parte dei rituali quotiani e non ci badano troppo. Di fianco alle pire funerarie ci sono le donne che lavano i panni, gli uomini che lavano in corpo nel Gange e i bambini che giocano a far volare l'aquilone. Fa decisamente impressione. Ma come detto per il Nepal, questa è un realtà totalmente diversa dalla nostra per quel che riguarda le credenze. Per gli Hindù, la morte rappresenta una temporanea sospensione dell'attività fisica in cui l'anima riorganizza i suoi piani e si reincarna in un altro ciclo di vita (samsara); questo gli permette di superare contraddizioni, mancanze, imperfezioni, per poter finalmente realizzare la completezza e raggiungere lo stato di l'equanimità. Solo quando il percorso sarà competato, lo spirito potrà ascendere al Nirvana, terminando cosi le reincarnazioni.
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