Lo sapevo e lo sentivo che con l'avvicinarsi del deserto sarei riuscita ad allontanare quel velo di malinconia e tristezza che mi trascino dietro dal alcuni giorni. Come vi ho accennato il mese scorso, la natura è stata sempre una grande compagnia e una grande consolazione nei momenti bui.
Vedo distese spoglie che si perdono all'orizzonte, dune che con l'approcciarsi del villaggio di Khuri si fanno più numerose, e il mio cuore si alleggerisce, la mia mente ritrova una sorta di equilibrio. Sto realizzando ora che mi trovo in India; in una zona ricca di storie incantate, di arte, di musica e danze.
Quando sento il battito del tamburo, una connessione diretta va al cuore, che prende a battere all'unisono. Dal cuore la vibrazione corre in periferia e le gambe e le braccia cominciano a muoversi. Ballerei da mattina a sera; canterei senza sosta; suonerei qualsiasi strumento mi capiti a tiro. E devo dire che qui ho la fortuna di essere circondata dalla musica: musica in ogni casa, musica ad ogni angolo, è una cultura molto festosa; la musica è viva nei loro cuori e nelle loro tradizioni.
Il viaggio di oggi è stato lungo (5 ore), ma non mi è pesato per nulla. In auto abbiamo alzato la musica a un volume degno di ogni bravo rockettaro e abbiamo cantato. Poi ho trascorso un po' di tempo leggendo e verso la fine abbiamo giocato al gioco del mimo.
L'ultima ora di viaggio l'auto correva solitaria tra le pale eoliche, che scandivano con il loro ruotare la circolarità della vita. Le strade volavano dritte, sempre dritte, verso una zona desertica e rurale che mi stava aspettando. Quando finalmente arriviamo a Khuri, osserviamo la gente impegnata nelle mansioni quotidiane, gli animali accamparsi in mezzo alla strada, gli hotel proporre dei soggiorni in tenda; ma di turisti non se ne vedono e io tiro un grande sospiro di sollievo. Deepu mi porta ai confini del paese, dove l'ultima casa imbocca il deserto e dinnanzo a noi si piazza il comitato di accoglienza del nostro hotel munito di salviette umide per le mani ed il tè di benvenuto. La gentilezza ospitante non manca mai, sono molto colpita positivamente. La gente mi ha talmente parlato male dell'India dal lato umano che credevo fossero tutti mostri. Il padrone dell'hotel in men che non si dica mi offre un pacchetto completo (camel safari al tramonto, cena, canti e balli popolari, notte nel deserto sotto le stelle e colazione) per un totale di 30 Franchi. Mi sembra un buon prezzo e quindi accetto con gioia; dopo 10 minuti sono già sul dorso del cammello!! La mia guida ha soli 13 anni e nelle 2 ore successive mi accompagna sulle dune. Ma ciò che mi ha resa altamente felice, più di ogni altra cosa, è stata partire da sola con il mio cammelliere, niente carovane di turisti; solo noi 3 e le nostre ombre in piena libertà. Dopo che il mio cammello si è drizzato in piedi, ho notato subito le nostre sagome sulla sabbia, soprattutto la mia, quell'ombra che mi accompagna. È lei che in questi due giorni si è impossessata di me; ma ora la vedo di riflesso sulla sabbia e mi rendo conto che ha trovato la via per scivolare via e staccarsi da me. Parte dai miei piedi, è ancora li, ma domani le darò il colpo di grazie, il calcio del benservito e addio tristezza!
Laxmi (la cammella) ed io procediamo lente e ci godiamo ogni passo, ogni cespuglio, ogni specie animale (ho visto la volpe del deserto, e un animale agile con le corna). Arriviamo in cima alle dune piu alte e ci fermiamo un'oretta ad ammirare lo splendido tramonto. Ci sono ovviamente altri turisti, ma soprattutto indiani. Dei ragazzini si esibiscono in canti e balli locali per raccogliere qualche rupia. Cammino sulle dune a piedi nudi, mi ci sdraio sopra e mi perdo nell'infinità del cielo.
Tornata all'albergo mi accomodo su un divanetto e assisto all'esibizione di un gruppo locale che suona, canta e balla musica tradizionale del Rajasthan. Che meraviglia! E mentre assisto a questa splendida parte di storia, la luna piena si alza in cielo dinnanzi a me come volermi dire:"rialzati forza, ritrova pienamente il tuo splendore e torna a brillare!".
La cena a base di cibo locale servito tramite buffet era a dir poco deliziosa! La musica in sottofondo non cessa mai regalando un atmosfera magica a questa serata ai confini del deserto. Finita la cena balliamo intorno al fuoco e socializziamo.
A questo punto del diario, visto che è ormai sera, pensavo di aver concluso con i racconti, ma quanto mi sbagliavo... la parte più divertente deve ancora arrivare!! Finita la cena ci trasferiamo nelle dune del deserto con la jeep per raggiungere il punto in cui dormiremo. Insieme a noi ce anche una coppia belga. La jeep che ci deve accompagnare è colma di coperte e di spazio non ce n'è molto, quindi senza pensarci, tutta esaltata, dico all'autista:"posso salire sul tetto e sedermi sopra i letti-brandina??". Risponde di si. A quel punto anche la ragazza belga vuole salire a tutti i costi con me. Ci arrampichiamo come delle scimmiette, ci sediamo nei lettini e sapete un cosa??? Mi sentivo come Aladino sul tappeto volante, solo che il nostro non era magico, i lettini non erano fissati al tetto e dopo 10 metri di viaggio, i lettini hanno cominciato a vacillare, si sono spostati di lato e in un secondo siamo cadute dal tetto della jeep coi letti. Io non so nulla, è successo tutto cosi velocemente, l'unica cosa che so è che mi sono ritrovata sdraiata per terra e il letto per fortuna non ci è caduto addosso. La ragazza belga ha dolori all'anca, e dopo aver zoppicato un po si è ripresa. Ovviamente abbiamo cominciato a ridere e non riuscivamo più a fermarci. Arrivati in mezzo alle dune scarichiamo i letti,i materassi, le coperte e prepariamo il bivacco. Ma vi rendete conto che siamo in mezzo al deserto con delle brandine che fungono da letti senza nessuno intorno?? Il mio sogno!!
Finito di preparare i letti vedo in lontananza un fuoco e vado a vedere chi è (la curiosità è decisamente femminile). Al fuoco trovo un uomo argentino che avevo gia visto nel pomeriggio alle dune e alla sera ai balli. Si presenta con il cognome Schillaci e io gli faccio la battuta se Totò è suo fratello e mi risponde: "no mio cugino!". E scatta ovviamente l'autografo. Ci sediamo intorno al fuoco a chiacchierare e a bere vodka, whisky and cola???? Ma qui mi rovino... alcool a fiumi??? Noooo ho solo provato un goccetto!
Rientrando al nostro accampamento dico a Deepu:" chi arriva primo in cima alla duna vince!". Lui si appresta a prendere la competizione sul serio, ma io al via lo spintono e mi avvantaggio! Ovviamente visto che non se l'aspettava riesco a vincere e lui mi dice che non vale perché ho barato. Io gli rispondo che l'unica regola era: nessuna regola!!!! Che serata divertente! !!
Mi infilo a letto e mi addormento con gli occhi rivolti alla luna piena e alle stelle e ringrazio il cosmo per avermi regalato tanta bellezza!
Vedo distese spoglie che si perdono all'orizzonte, dune che con l'approcciarsi del villaggio di Khuri si fanno più numerose, e il mio cuore si alleggerisce, la mia mente ritrova una sorta di equilibrio. Sto realizzando ora che mi trovo in India; in una zona ricca di storie incantate, di arte, di musica e danze.
Quando sento il battito del tamburo, una connessione diretta va al cuore, che prende a battere all'unisono. Dal cuore la vibrazione corre in periferia e le gambe e le braccia cominciano a muoversi. Ballerei da mattina a sera; canterei senza sosta; suonerei qualsiasi strumento mi capiti a tiro. E devo dire che qui ho la fortuna di essere circondata dalla musica: musica in ogni casa, musica ad ogni angolo, è una cultura molto festosa; la musica è viva nei loro cuori e nelle loro tradizioni.
Il viaggio di oggi è stato lungo (5 ore), ma non mi è pesato per nulla. In auto abbiamo alzato la musica a un volume degno di ogni bravo rockettaro e abbiamo cantato. Poi ho trascorso un po' di tempo leggendo e verso la fine abbiamo giocato al gioco del mimo.
L'ultima ora di viaggio l'auto correva solitaria tra le pale eoliche, che scandivano con il loro ruotare la circolarità della vita. Le strade volavano dritte, sempre dritte, verso una zona desertica e rurale che mi stava aspettando. Quando finalmente arriviamo a Khuri, osserviamo la gente impegnata nelle mansioni quotidiane, gli animali accamparsi in mezzo alla strada, gli hotel proporre dei soggiorni in tenda; ma di turisti non se ne vedono e io tiro un grande sospiro di sollievo. Deepu mi porta ai confini del paese, dove l'ultima casa imbocca il deserto e dinnanzo a noi si piazza il comitato di accoglienza del nostro hotel munito di salviette umide per le mani ed il tè di benvenuto. La gentilezza ospitante non manca mai, sono molto colpita positivamente. La gente mi ha talmente parlato male dell'India dal lato umano che credevo fossero tutti mostri. Il padrone dell'hotel in men che non si dica mi offre un pacchetto completo (camel safari al tramonto, cena, canti e balli popolari, notte nel deserto sotto le stelle e colazione) per un totale di 30 Franchi. Mi sembra un buon prezzo e quindi accetto con gioia; dopo 10 minuti sono già sul dorso del cammello!! La mia guida ha soli 13 anni e nelle 2 ore successive mi accompagna sulle dune. Ma ciò che mi ha resa altamente felice, più di ogni altra cosa, è stata partire da sola con il mio cammelliere, niente carovane di turisti; solo noi 3 e le nostre ombre in piena libertà. Dopo che il mio cammello si è drizzato in piedi, ho notato subito le nostre sagome sulla sabbia, soprattutto la mia, quell'ombra che mi accompagna. È lei che in questi due giorni si è impossessata di me; ma ora la vedo di riflesso sulla sabbia e mi rendo conto che ha trovato la via per scivolare via e staccarsi da me. Parte dai miei piedi, è ancora li, ma domani le darò il colpo di grazie, il calcio del benservito e addio tristezza!
Laxmi (la cammella) ed io procediamo lente e ci godiamo ogni passo, ogni cespuglio, ogni specie animale (ho visto la volpe del deserto, e un animale agile con le corna). Arriviamo in cima alle dune piu alte e ci fermiamo un'oretta ad ammirare lo splendido tramonto. Ci sono ovviamente altri turisti, ma soprattutto indiani. Dei ragazzini si esibiscono in canti e balli locali per raccogliere qualche rupia. Cammino sulle dune a piedi nudi, mi ci sdraio sopra e mi perdo nell'infinità del cielo.
Tornata all'albergo mi accomodo su un divanetto e assisto all'esibizione di un gruppo locale che suona, canta e balla musica tradizionale del Rajasthan. Che meraviglia! E mentre assisto a questa splendida parte di storia, la luna piena si alza in cielo dinnanzi a me come volermi dire:"rialzati forza, ritrova pienamente il tuo splendore e torna a brillare!".
La cena a base di cibo locale servito tramite buffet era a dir poco deliziosa! La musica in sottofondo non cessa mai regalando un atmosfera magica a questa serata ai confini del deserto. Finita la cena balliamo intorno al fuoco e socializziamo.
A questo punto del diario, visto che è ormai sera, pensavo di aver concluso con i racconti, ma quanto mi sbagliavo... la parte più divertente deve ancora arrivare!! Finita la cena ci trasferiamo nelle dune del deserto con la jeep per raggiungere il punto in cui dormiremo. Insieme a noi ce anche una coppia belga. La jeep che ci deve accompagnare è colma di coperte e di spazio non ce n'è molto, quindi senza pensarci, tutta esaltata, dico all'autista:"posso salire sul tetto e sedermi sopra i letti-brandina??". Risponde di si. A quel punto anche la ragazza belga vuole salire a tutti i costi con me. Ci arrampichiamo come delle scimmiette, ci sediamo nei lettini e sapete un cosa??? Mi sentivo come Aladino sul tappeto volante, solo che il nostro non era magico, i lettini non erano fissati al tetto e dopo 10 metri di viaggio, i lettini hanno cominciato a vacillare, si sono spostati di lato e in un secondo siamo cadute dal tetto della jeep coi letti. Io non so nulla, è successo tutto cosi velocemente, l'unica cosa che so è che mi sono ritrovata sdraiata per terra e il letto per fortuna non ci è caduto addosso. La ragazza belga ha dolori all'anca, e dopo aver zoppicato un po si è ripresa. Ovviamente abbiamo cominciato a ridere e non riuscivamo più a fermarci. Arrivati in mezzo alle dune scarichiamo i letti,i materassi, le coperte e prepariamo il bivacco. Ma vi rendete conto che siamo in mezzo al deserto con delle brandine che fungono da letti senza nessuno intorno?? Il mio sogno!!
Finito di preparare i letti vedo in lontananza un fuoco e vado a vedere chi è (la curiosità è decisamente femminile). Al fuoco trovo un uomo argentino che avevo gia visto nel pomeriggio alle dune e alla sera ai balli. Si presenta con il cognome Schillaci e io gli faccio la battuta se Totò è suo fratello e mi risponde: "no mio cugino!". E scatta ovviamente l'autografo. Ci sediamo intorno al fuoco a chiacchierare e a bere vodka, whisky and cola???? Ma qui mi rovino... alcool a fiumi??? Noooo ho solo provato un goccetto!
Rientrando al nostro accampamento dico a Deepu:" chi arriva primo in cima alla duna vince!". Lui si appresta a prendere la competizione sul serio, ma io al via lo spintono e mi avvantaggio! Ovviamente visto che non se l'aspettava riesco a vincere e lui mi dice che non vale perché ho barato. Io gli rispondo che l'unica regola era: nessuna regola!!!! Che serata divertente! !!
Mi infilo a letto e mi addormento con gli occhi rivolti alla luna piena e alle stelle e ringrazio il cosmo per avermi regalato tanta bellezza!
rialzati forza, ritrova pienamente il tuo splendore e torna a brillare!
RispondiEliminaTu sei una stella!
orgoglioso brava brava...magari evitando infortuni...sei un koala non una scimmietta ahahahahahah