Sono le 7:30 e mi sgranchisco lo scheletro nel letto. I muscoli non li ho ancora chiamati a rapporto ma so che reagiranno decisamente a rilento oggi. Io sono sportiva, si si, però girare a zonzo per le città visitando tantissime attrazioni mi distrugge il fisico, hehe. Ieri mattina quando siamo uscite a fare colazione era una giornata invernale dal cielo grigino, ma tempo di mangiare una colazione degna dei bufali (25 $ a testa... piccola abbuffata), il cielo si è schiarito e ci ha permesso di salire sul Rockfeller center (top of the rock, 70 piani e 259 m) regalandoci un bel panorama sulla città. Ogni occasione è buona per passare da Times Square e dare una sbirciatina alla piazza con i suoi grattacieli fatiscenti e luccicosi. Questa piazza è uno spettacolo. Non so se è magia trasmessa dai film holliwoodiani o se è questa atmosfera da città dei balocchi ad attrarmi cosi tanto. Dopo questa immersione frenetica nella piazza dalle mille attrazioni abbiamo preso la metro e siamo andate a vedere il ponte di Brooklin. Con il cielo azzurro lo spettacolo è grandioso! Anche il ponte mi ricorda molti film visti in televisione e il puzzle che sto ancora cercando di terminare a casa. Abbiamo poi percorso a piedi il ponte entrando nel quartiere di wallstreet. Ieri il quartiere economico brulicava di gente affaccendata ed elegante, dal momento in cui era lunedi e la settimana lavorativa sotterrava il fine settimana. La borsa... le bandiere americane... gli uffici... mi colpisce la sontuosità del quartiere. Abbiamo mangiato degli hotdog al volo e ci siamo lanciate sulla barca per andare sull'isola della statua della libertà. Per poterci imbarcare abbiamo dovuto sottoporci ai controlli di sicurezza identici a quelli degli aeroporti. Scena assurda, ma ovviamente non per chi ha assistito agli attacchi delle torri gemelle. La statua della libertà è magnifica e imponente.Fu completata nel 1885, con i suoi 93 metri d'altezza, che dominano l'intera baia di New York, essa risulta perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra tiene un libro recante la data del giorno dell'Indipendenza americana (4 luglio 1776); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari o i sette continenti. Abbiamo fatto il giro dell'isoletta e poi siamo rientrate sulla terra ferma. Sbarcate a terra ci siamo poi precipitate ad informarci per i musical della sera. Vorremmo andare a vedere un musical ma pagarlo a metà prezzo se possibile. A quel punto erano già le 17:30 quindi al molo ci siamo godute il tramonto. Il ponte di Brooklin assume un'aria magica e nostalgica. Le foto sono di rito e poi via gambe in spalla per andare all'Empire State Building (85 piani, 381 m). La vista dall'alto di notte sulla città vale l'attesa in colonna ma ieri attendere un'ora in piedi con il male ai piedi e alle gambe non è stato facile. Avevamo le facce stravolte e ci sedevamo ad ogni angolo. Finita la visita stavamo per saltare la cena dalla tanta stanchezza, ma poi abbiamo fatto tappa in un baretto a mangiare un hamburger. Nessuna sembrava avere fame eppure tutte ci siamo abbuffate e quasi quasi mangiavamo anche il cestello degli hamburger. Siamo donne, quello si, ma riguardo al cibo, donne un po atipiche. Ora è suonata la sveglia e ci prepariamo per la giornata di oggi che nella tabella di marcia prevede 2 musei. Bye byeeee
Il viaggio, il vero viaggio, non è rappresentato dall'effettivo raggiungimento del luogo, in realtà non c'è una vera meta. Il racconto è racchiuso tutto nel percorso, nel cambiamento, nell'esperienza acquisita lungo quella strada, anzi quella liquida, instabile, rotta. (M. Pratt) Condividete amici questo sogno insieme a me.
martedì 3 marzo 2015
Vista dall'alto
Sono le 7:30 e mi sgranchisco lo scheletro nel letto. I muscoli non li ho ancora chiamati a rapporto ma so che reagiranno decisamente a rilento oggi. Io sono sportiva, si si, però girare a zonzo per le città visitando tantissime attrazioni mi distrugge il fisico, hehe. Ieri mattina quando siamo uscite a fare colazione era una giornata invernale dal cielo grigino, ma tempo di mangiare una colazione degna dei bufali (25 $ a testa... piccola abbuffata), il cielo si è schiarito e ci ha permesso di salire sul Rockfeller center (top of the rock, 70 piani e 259 m) regalandoci un bel panorama sulla città. Ogni occasione è buona per passare da Times Square e dare una sbirciatina alla piazza con i suoi grattacieli fatiscenti e luccicosi. Questa piazza è uno spettacolo. Non so se è magia trasmessa dai film holliwoodiani o se è questa atmosfera da città dei balocchi ad attrarmi cosi tanto. Dopo questa immersione frenetica nella piazza dalle mille attrazioni abbiamo preso la metro e siamo andate a vedere il ponte di Brooklin. Con il cielo azzurro lo spettacolo è grandioso! Anche il ponte mi ricorda molti film visti in televisione e il puzzle che sto ancora cercando di terminare a casa. Abbiamo poi percorso a piedi il ponte entrando nel quartiere di wallstreet. Ieri il quartiere economico brulicava di gente affaccendata ed elegante, dal momento in cui era lunedi e la settimana lavorativa sotterrava il fine settimana. La borsa... le bandiere americane... gli uffici... mi colpisce la sontuosità del quartiere. Abbiamo mangiato degli hotdog al volo e ci siamo lanciate sulla barca per andare sull'isola della statua della libertà. Per poterci imbarcare abbiamo dovuto sottoporci ai controlli di sicurezza identici a quelli degli aeroporti. Scena assurda, ma ovviamente non per chi ha assistito agli attacchi delle torri gemelle. La statua della libertà è magnifica e imponente.Fu completata nel 1885, con i suoi 93 metri d'altezza, che dominano l'intera baia di New York, essa risulta perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra tiene un libro recante la data del giorno dell'Indipendenza americana (4 luglio 1776); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari o i sette continenti. Abbiamo fatto il giro dell'isoletta e poi siamo rientrate sulla terra ferma. Sbarcate a terra ci siamo poi precipitate ad informarci per i musical della sera. Vorremmo andare a vedere un musical ma pagarlo a metà prezzo se possibile. A quel punto erano già le 17:30 quindi al molo ci siamo godute il tramonto. Il ponte di Brooklin assume un'aria magica e nostalgica. Le foto sono di rito e poi via gambe in spalla per andare all'Empire State Building (85 piani, 381 m). La vista dall'alto di notte sulla città vale l'attesa in colonna ma ieri attendere un'ora in piedi con il male ai piedi e alle gambe non è stato facile. Avevamo le facce stravolte e ci sedevamo ad ogni angolo. Finita la visita stavamo per saltare la cena dalla tanta stanchezza, ma poi abbiamo fatto tappa in un baretto a mangiare un hamburger. Nessuna sembrava avere fame eppure tutte ci siamo abbuffate e quasi quasi mangiavamo anche il cestello degli hamburger. Siamo donne, quello si, ma riguardo al cibo, donne un po atipiche. Ora è suonata la sveglia e ci prepariamo per la giornata di oggi che nella tabella di marcia prevede 2 musei. Bye byeeee
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