martedì 24 marzo 2015

Lima è sempre più bella


Oggi abbiamo dedicato la mattinata alla visita della parte antica, storica della città. A 3 isolati dal nostro hotel abbiamo preso il bus metropolitano che in 25 minuti ci ha portate in centro. Sul bus abbiamo assistito ad una mezza scazzottata tra due donne non più tanto giovani. La prima si stava sedendo molto lentamente sul sedile e la seconda signora le ha dato una spinta per farla sedere più velocemente. E la prima si è poi ribellata a parole e colpi. Fa parte del temperamento latino? 
La città al nostro arrivo si sta per svegliare. Le saracinesche si alzano, i tavoli vengono puliti e allestiti, i poliziotti iniziano le ronde. Scattiamo verso la plaza Mayor dove rimaniamo incantate dalla sua bellezza. La chiesa è immensa e maestosa, il parco ben curato ed elegante. Una meraviglia. Visitiamo altre chiese, percorriamo la via pedonale ed entriamo nell'ufficio turistico per ottenere alcune informazioni sulla città. Per concludere saliamo sul campanile di una chiesa per vedere il panorama dall'alto sulla città. Ne vale la pena, nonostante sulla cima il basso parapetto ci faccia soffrire un po' di vertigine. Scendiamo e andiamo alla fermata del bus per rientrare nel nostro quartiere di Miraflores e mentre camminiamo assistiamo ad una parata dimostrativa molto consistente. Cerchiamo di capire di cosa si tratta ma la gente è evasiva e ci nomina una rivendicazione di acqua. Nel nostro quartiere di fretta e furia pranziamo mangiando pollo, tanto per cambiare, e Manu ed io ci salutiamo. Oggi alle 13 lei prende il bus per Nazca, visto che domani sorvolerà le linee desertiche con un aereo. Io decido invece di restare a Lima qualche giorno in piu, rilassarmi e raggiungere Manu a Cuzco giovedi mattina in aereo. Ci separiamo solo per qualche giorno, mi hanno scoraggiata le 22 ore che lei affronterà per giungere a Cuzco in bus. Io se avrò modo di sorvolare le linee lo farò piu avanti, rientrando dal sud, da Arequipa fra qualche settimana. 
Dopo aver salutato la mia amica mi faccio una pennichella al suono del ventilatore e alle 16 mi attivo e vado al Malecon a passeggiare. Mi guardo in giro, osservo la gente, mi perdo nelle onde del mare, mi faccio cullare dal rumore dei passanti in roller e skate. Mi siedo su qualche panchina e poi di nuovo cammino. Nei pressi del faro non mi capita mica di incontrare Andres, il ragazzo Colombiano conosciuto a Chan chan? Io non ho da fare, lui neppure, quindi ci incamminiamo e chiacchieriamo. Mi chiede come sto e mi dice che si era preoccupato per noi il giorno prima. Io gli chiedo perché e lui mi risponde che la stessa notte che noi eravamo in viaggio per Lima, sulla panamericana c'è stato un gravissimo incidente con coinvolti 3 autobus ed un camion e sono morte 40 persone. Sembra che noi fossimo appena passati. La nostra vita splende e gli angioletti custodi ci proteggono.  Andres ed io Passiamo il pomeriggio insieme e andiamo a berci qualcosa. Alle 21 ci salutiamo dandoci appuntamento all'indomani per visitare altre parti della città. Sulla strada verso l'ostello mi fermo a mangiare uno snack veloce. Non voglio rientrare, sento il bisogno di camminare tra la gente, perdermi tra le vie di Miraflores senza meta precisa. Respiro a pieni polmoni e mi guardo attorno. Osservo un uomo con le cuffiette che cammina al ritmo della musica, un vecchietto che fatica ad avanzare col bastone ma trova la forza di sorridermi, una ragazza in minigonna avvinghiata al suo compagno e una mamma con un bimbo che la accarezza. Mi riempio gli occhi di queste immagini e vado a dormire felice.

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