sabato 14 marzo 2015

Cuenca

Ci trasciniamo fuori dal letto dopo la notte di bagordi ecuadoriani. Se avessimo partecipato a qualche festa mi consolerei invece mi tocca rigirarmi nel letto finché le lenzuola e la coperta formano una palla. La colazione è inclusa nel prezzo del pernottamento quindi saliamo al sesto piano e ci sediamo a tavola. Il cibo che ci arriva è minuscolo, non sfama nemmeno un pettirosso e la stanza oltre che malandata è deserta. Per fortuna c'è la vista sulla città dalle vetrate a salvarci l'umore. Prepariamo i bagagli e li depositiamo alla reception. Andiamo in piazza, beviamo un tè e un succo e saliamo sul sightseeing tour che fa il giro della città nuova e poi quello della vecchia. Siamo sul tetto ma il cielo è nero e minaccia pioggia. Lungo il percorso ci fermiamo due volte, la prima al museo di Ortega, dove creano i  cappelli panama e la seconda ad un punto panoramico dove si vede la città dall'alto, ma con pochi dettagli. Dopo 1 ora e 40 rientriamo alla piazza. Dovremmo prendere il bus per fare il secondo giro ma entrambe concordiamo nel saltarlo. Questa città patromonio dell' Unesco non ci fa per nulla impazzire quindi anticipiamo i tempi e partiamo per la costa. L'idea era di viaggiare di notte, con partenza alla 1.00; poi ci siamo domandate se non fosse il caso di partire alle 17 e alla fine partiamo alle 13, dopo aver pranzato con due grandi piatti di carne e riso. Dopo 4 ore di bus arriviamo a Guayaquil. Sono le 16.50 e noi avremmo la coincidenza alle 17.00. Il problema è che il terminal del bus è immenso, sembra un centro commerciale. In 10 minuti dobbiamo comprare i biglietti, salire al secondo piano coi bagagli facendo zig zag tra la fiumana di gente, cercare il bus e andare in bagno. Riusciamo a fare tutto lottando contro il tempo e nel preciso istante in cui ci fermiamo sul marciapiede a prendere fiato prima di salire sul bus mi accorgo di essere impresentabile, sono in uno stato pietoso! Il mio corpo è in un bagno di sudore e ogni poro del mio corpo aprendosi mi urla: " che razza di idea hai avuto a venire in pianura a questa umidità lancinante?? Si stava meglio al freschino sulle Ande!!". Concordo pienamente... Sul bus tira un'aria condizionata glaciale e nelle 4 ore seguenti ci imbacucchiamo come gli inuit. Arriviamo  a Puerto Lopez e con il tuk tuk cerchiamo hotel. Ne troviamo uno a buon mercato e molto carino. Ora andiamo a cena sulla spiaggia. Besos

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