mercoledì 25 marzo 2015

la lunga passeggiata

All'alba mi connetto a skype e chiamo la mia famiglia. Chiacchiero con loro e poi di buon mattino faccio una bella passeggiata rigenerante e allegra al malecon de Lima. Ogni angolo, bivio, pilone, panchina si tinge di colori caldi e famigliari nel momento in cui la città si sveglia.  Sul mio viso si allarga un gran sorriso, comè bella la vita, comè emozionante! Sono molto felice di vivere questo istante di pura gioia e libertà. Sulla strada del rientro mi fermo a fare la ceretta. Com'è che non ho deciso di tenermi i peli ed atteggiarmi da orangotango?? È sicuramente meglio che subire per l'ennesima volta la tortura dei peli. Eppure ci sono cascata di nuovo. Credevo che a Lima sarebbe andata meglio, ma nell'istante in cui mi hanno fatta sdraiare su un lettino ricoperto di carta da pacco ho capito come sarebbe andata a finire. Un'ora e mezzo di cera e strappo, senza sosta, con ripetute di 5 volte sulla stessa zona. Non ne potevo piu, il tempo passava e l'esasperazione aumentava. Non vedevo l'ora di uscire da quel tugurio e una volta all'aria aperta ho respirato a pieni polmoni. Niente ceretta all'inguine, quindi dovrò farla presto, però cercherò accuratamente un posto migliore.
Dopo la ceretta arriva il secondo momento esasperante della giornata: l'agenzia di viaggio. Entro e mi siedo al tavolo di fronte alla signorina che ci ha gia servito giorni fa. Devo prenotare il treno per Macchu Picchu per me e Manu di venerdi mattina. Non so cosa deve fare esattamente ma ci mette un'ora. Che storia infinita. Quando ho i ticket in mano me ne vado e mi dirigo velocemente alla fermata del bus per non perdere altri minuti preziosi inutilmente.   Alle 12 arrivo nel centro storico, esattamente alla plaza des armas, dove ho appuntamento con Andres. Decidiamo di visitare la chiesa di st. Francesco con le sue catacombe; poi il museo del congresso e dell'Inquisizione e infine pranziamo al mercato locale. Dopo mangiato rientriamo a Miraflores a piedi e ci impieghiamo 3 ore. Lui mi racconta come si vive in Colombia, mi parla della guerriglia nel suo paese, dei progetti umanitari di aiuto alle vittime di questi soprusi, di come vive e vede differentemente il Perù dalla Colombia.  È un momento di confronto molto bello. Arriviamo al mare giusto in tempo per il tramonto. Passeggiamo ancora un po'e verso le 20 rientro all'ostello desiderosa di farmi una bella doccia fresca. Anche oggi le temperature si aggiravano intorno ai 30 gradi. Ora preparo lo zaino visto che domattina il taxista viene a prendermi alle 6.30  per portarmi all' aeroporto. Volo a Cuzco, nella valle sacra. Un beso

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