sabato 21 marzo 2015

Chan chan

Ci alziamo alle 8.30... come mai cosi tardi?? Perché dopo una notte un po' insonne riesco finalmente a dormire, quindi mi concedo un lungo sonnellino. Usciamo a fare colazione, un bar all'angolo stuzzica il nostro appetito. Il padrone del bar ci confessa di avere origini italiane e ci tratta coi guanti di velluto. La colazione è buona e sostanziosa. Poi passiamo in banca a cambiare i soldi e all'ufficio turistico dei bus per prenotare il nostro trasferimento di domani notte a Lima. Finite le commissioni prendiamo un bus locale che ci porta a Chan Chan e sul mezzo di trasporto una donna ci chiede da dove veniamo. Dicendo che veniamo dall'Italia si illumina e ci dice che ha vissuto in Italia 7 anni. Poco dopo un altro signore ci parla italiano e ci dice che ha fatto il dottorato a Padova. Ma vivono tutti in Italia i peruviani??? Io mi ricordo solo dei peruviani che suonano davanti alla migros, ma qui effettivamente si parla di Italia e non di Svizzera.
Il sito archeologico che visitiamo è dell'era peruviana Chimù, civiltà che si sviluppò sui resti dei Mochica. È la più grande città precolombiana dell'America meridionale e venne fondata tra l'850 ed il 1470. Fu la capitale dell'impero fino alla conquista dell'impero Inca nel quindicesimo secolo. È stato stimato che 30 000 persone vivessero al suo interno. 
La città è composta da dieci cittadelle murate che ospitavano stanze cerimoniali, camere mortuarie, templi, bacini idrici ed alcune residenze e da strutture più piccole destinate ad ospitare le famiglie importanti. Le costruzione furono realizzate in argilla essiccata, come mattone cotto al sole (adobe) e i muri coperti con superfici lisce su cui venivano scolpite delle decorazioni. La tecnica Chimú mostra una preferenza per soggetti marittimi. Le sculture di Chan Chan riproducono pesci, pellicani, reti per la pesca e onde stilizzate. 
Per visitare il sito prendiamo una guida, ma invece di pagarla totalmente di tasca nostra, ci aggreghiamo ad una famiglia mezza tedesca e mezza peruviana e ad un ragazzo colombiano, cosi da dividere i costi. La signora che ci racconta la storia del sito e delle sue peculiarità è molto brava. Dopo un'oretta terminiamo la visita e decidiamo di andare al mare, a Huanchaco. A noi si aggrega il ragazzo colombiano e passiamo il pomeriggio insieme. Pranziamo al mercato locale di fronte al mare(ceviche -pesce crudo con patate e da bere la specialità del Perù chiamata chicha morada a base di mais), andiamo in spiaggia e ci rilassiamo. Purtroppo non abbiamo messo il costume e quindi per rinfrescarmi mi tocca buttarmi in mare con i vestiti. Non ho resistito alla tentazione di bagnarmi visto il caldo che fa! Rientrando in minivan siamo tutti pigiati e io gocciolo sul mio vicino... oooops! Grazie alla rinfrescata in mare riesco a rientrare in hotel alle 18 in uno stato di forma decente.
Doccia e di nuovo un po' di riposo. Anche se un po' "rinco" usciamo per cena. Bighelloniamo per il centro facendo tappa al supermercato. Compriamo biscotti, frutta, succhi, e altro ancora e nel momento di uscire dalla porta per andarcene ci rendiamo conto che non abbiamo comprato l'unica cosa per la quale siamo entrate: l'acqua! Che gufotte! Ceniamo? Direi che la parola giusta è ciugniamo! Io mangio un hot dog e dei biscotti, Manu prende un dolce e un succo proteinico. Che cena penosa ragazzi! Vabbé. D'altronde siamo stufe di mangiare riso, pollo e patate. Rientriamo in stanza e mi permetto di accendere il ventilatore a manetta, se no non sopravvivo alla notte. Ora leggo un po' e poi faccio la nanna. B domenica. Besos




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