mercoledì 19 novembre 2014

Giorno 2: Riverside - Langtang

La notte è stata decisamente fredda e la camera non era per nulla isolata; ci ho messo una vita a scaldarmi e quando ho cominciato a stare benino era ora di alzarsi. In realtà potrei stare a letto qualche mezzora in più,  ma la mia vicina di letto si alza, i vicini di stanza pure, la natura si risveglia e quindi non ho scelta..  In piedi anch'io!  Preparo lo zaino, faccio colazione e ci incamminiamo verso il villaggio di Langtang. Mi intristisce lasciare Riverside perché dei flashback mi ricordano una gita scolastica delle scuole elementari, durante la quale ho un vivido ricordo della raccolta della legna in riva al fiume e di un pic nic. Il sentiero ombreggiato ci conduce in una foresta di muschio molto spettrale. Qui sembra non battere mai il sole e a tratti appare un po'inquietante.  Mi ricorda molto il film "la storia infinita", nel quale il protagonista principale(un bambino) deve attraversare la palude colma di esseri strani per arrivare a Fantasia a salvare la principessa. Da piccola avrò visto quel film almeno 6 volte e il mio povero papà ha dovuto per anni inventare storie e imitare il cane alato con le ciglia lunghe del film. Per fortuna ha avuto anche un figlio maschio con il quale riscattarsi in giochi più decenti. Hehe.
Stamattina la foresta è umida e fredda e le mie mani sono congelate. Per fortuna dopo un'oretta sbuchiamo nella vallata soleggiata e il corpo beneficia dei raggi di sole. Arriviamo al paese di Ghoda Tabel (2970m) e facciamo una pausa. Stamattina le mie gambe non accennano ad andare. Sto mangiando troppo poco, e poche ore dopo la colazione sono già in crisi di fame. Mi manca la carne in corpo. Ma tengo duro.
La vallata stamattina è più ampia, si è allargata;è colma di animali al pascolo e la natura è più aperta, ha meno alberi ed è piu brulla. Il panorama che la vallata offre sulle montagne innevate è impagabile. Attraversiamo pianure,  ponti, e lo scroscio dell'acqua si sintonizza sulla nostra frequenza di natura. Il fiume oggi si sente ma non si vede praticamente mai. Dopo parecchie ore di cammino, fnalmente arriviamo al villaggio di Langtang. A quel punto mi abbuffo di cibo: involtini vegetali (momo) e patate arrosto. Non ce niente di meglio che sedersi in giardino con il sole alto in cielo e godersi un bel pranzo dopo una camminata in salita di 4 ore.
Trascorro poi il pomeriggio a gironzolare curiosa per il paese con il diario in una mano e la macchina fotografica nell'altra. Mi godo il dolce far niente e la sensazione di protezione che le montagne mi trasmettono.  Ne avevo proprio bisogno!
La gente che incontro sul percorso a volte è un po'deludente  e schizzinosa. Salutare non fa parte dei loro usi e costumi. Ma d'altronde la montagna è da vivere in solitaria quindi perché non iniziare dall'ignorare le persone che s'incontrano.
A cena sono al tavolo con una coppia germanica e insieme scambiamo qualche chiacchiera interessante.  Siamo gli unici ospiti della guesthouse. La notte scorre bene, la camera è confortevole, ma il freddo è sempre pungente. Sarà che mi sto abituando un pochino al freddo?









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