Alle 8:30 con un bel pancake in pancia ci avviamo su per la salita. Alle 9:45 ci fermiamo in una piccola casetta-bar e con mia grande sorpresa incontro il russo, mio compagno di colazioni a kathmandu. Nonostante me ne avesse accennato ho dimenticato venisse a fare una parte del mio trekking. Ripartiamo e dopo un'oretta di cammino ci fermiamo a bere un tè. Il tempo sta cambiando: il cielo si oscura, il sole sparisce dietro le nuvole e il freschino comincia a farsi sentire. Siamo giunti ad un'altezza di 2900 m. Proseguiamo entrando in un bel bosco, che si rivela subito essere molto impervio e umido. Si fa mezzogiorno, ma la salita non ha la minima intenzione di dare spazio alla sosta pranzo, non si vedono ristoranti...e io comincio ad avere molta fame! Non chiedo nulla alla mia guida perché se mi dovesse dire che manca molto potrei afflosciarmi al suolo. Camminiamo appunto ancora 1 ora prima di poterci sedere a tavola. Quando arriviamo mangerei anche il tavolo dalla fame. In sala da pranzo ce una bellissima e caldissima stufa ed è una gran gioia perché l'umidità del bosco mi è entrata nelle ossa. Dopo mezzoretta arriva anche il russo coi suoi amici. Dopo pranzo affrontiamo ancora una salita, di 300 m, e ci impieghiamo 1 ora circa. Le gambe non vogliono muoversi dopo pranzo, scioperano, e salire risulta quindi abbastanza stancante. Arriviamo alle 15:00 circa.
La sala da pranzo è stata totalmente presa d'assalto! Intorno alla stufa sono sedute una ventina di persone: un gruppo di tedeschi e un gruppo dalla Repubblica Ceca. I cechi si mettono a cantare canzoni popolari del loro paese per ore. Ce allegria in sala. Io mi sciacquo alla bellemeglio e poi mi infilo nel sacco a pelo attendendo la cena. A cena di fianco a me siede una coppia di signori tedeschi e insieme pArliamo di viaggi.loro sono stati in Perù e Ecuador e cosi gli chiedo alcune informazioni. Passiamo del tempo intorno al fuoco e poi a letto si va! Fa molto freddo, prevedo una nottata dura...
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