La notte è passata più velocemente della scorsa ma il freddo era pungente e non ho fatto altro che rigirarmi nel sacco a pelo tutta la notte evitando gli spifferi diritti al collo. Alle 8:00 salutiamo i nostri amici olandesi che rientrano a Kathmandu con l'elicottero, poco dopo salutiamo i due italiani, lo svizzero e la canadese, anche se questi ultimi in teoria li dovremmo rivedere sul cammino perché compiamo la medesima tratta. Ed eccoci per strada verso il Laurebina pass. Passiamo il santuario di Shiva, le sorgenti d'acqua e poco dopo inizia la salita. Il primo pezzo di sentiero è in ottimo stato e sgombro, mentre il secondo pezzo innevato. Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è a dir poco bellissimo; camminiamo tra le montagne e i laghetti. Il mio spirito vola leggero e si sente totalmente libero. Questi ultimi giorni tra le montagne sono stati per me i più belli, spensierati e leggeri di tutto il trekking. I miei piedi sulla neve sprofondano, scivolano, mirano le orme ma mai si arrendono.
Dopo un'ora di camminata sostenuta arriviamo al passo chiamato Laurebina. Tira un gran vento e ci fermiamo giusto il tempo di vestirci piu pesante e di scattare qualche foto. Appoggiamo i nostri zaini e dietro di me sento parlare in dialetto. Mi giro e chiedo ai due ragazzi da dove vengono. Mi rispondono che vengono da Locarno e Gordola e che si chiamano Enea e Giovanni. Miticiiiiii!!! Ovviamente tutti sanno che i locarnesi e i momò vanno d'accordo! Poi oltre tutto io sono una centovallina. A pensarci bene questi due ragazzi sono coloro che ho incontrato durante la visita ai villaggi Tamang ma senza sapere fossero ticinesi (ve ne ho già accennato). Ci separiamo subito perché loro vanno su un picco mentre noi scendiamo a valle. Il sentiero scende tra i sassi per una buona ora e poi entra nella nebbia. Scendiamo ancora e arriviamo ad un villaggio minuscolo chiamato Phedi. Pranziamo velocemente e poi ci rimettiamo in cammino. Nel preciso istante in cui stiamo per partire arrivano Gio ed Enea. Ci salutiamo e poi di nuovo in marcia. Per arrivare a Gopte mancano 2 ore di cammino, un sali scendi incredibile tra gole e massi di antiche morene. Le gambe vanno benone ma questo su e giù continuo mi affatica molto il fiato. Finalmente arriviamo a Gopte, prendo la stanza, mi lavo velocemente con acqua fredda e poi comando un buon pancake al cioccolato. Sono dentro al caldino in sala da pranzo e sento qualcuno fuori che parla italiano. Sono arrivati i due ragazzi ticinesi e anche loro si fermano a pernottare nella stessa guesthouse. Mi raggiungono in sala da pranzo e chiacchieriamo mentre attendiamo la cena. Dopo cena giochiamo a carte (a 1) e poi giochiamo ad un gioco divertentissimo di carte coi versi degli animali. Quante risate! Infine concludiamo la serata con dei giochi di magia con le carte.
Le guide e i nostri portatori dormono in sala quindi noi ce ne andiamo in camera. Siamo solo noi 3 a dormire nella guesthouse e quando facciamo per andare in camera scoppiamo a ridere perché le camere sembrano armadi dell'ikea e il numero delle camere è scritto in rosso con delle sbavature, sembra scritto con il sangue e ci ricorda il film thriller "vacancy". I ragazzi nella loro camera hanno un poster con scritto "loving birds"...hehe! Buona notte.
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