lunedì 11 maggio 2015

Il mini vulcano di Natalio

Natalio ci parla di un terreno che ha comprato dove si trova un piccolo vulcano che erutta acqua bollente e sassolini bianchi. Andrès ed io non resistiamo alla tentazione di vederlo e quindi di buon mattino ci facciamo condurre in questa sua terra che dista 10 minuti da Yanque e perlustriamo la zona. Dalla strada principale dobbiamo percorrere un sentiero molto ripido fino ad arrivare al fiume, dove Natalio sta sistemando il terreno per poi adibirlo a campeggio per i turisti. Vorrebbe aprire le porte ai turisti già fra un paio di mesi ma a mio avviso deve sistemare ancora molto il terreno e le infrastrutture prima di ospitare viaggiatori. Il terreno si trova in una posizione sempre soleggiata, vicino al fiume e con acqua termale. Se lo sistema bene i turisti ne andranno matti. Che dire del vulcano?? Ce ne aveva parlato, ma nonostante l'immaginazione non eravamo pronti a vedere un cono roccioso alto 40 cm da cui deborda acqua bollente. Una meraviglia! Sembra che qualche anno fa il vulcano fosse più alto, ma il proprietario del terreno di allora, preso da un attacco di rabbia nei confronti dei turisti che venivano a vederlo, con una picozza l'ha mezzo demolito. Come mai Natalio ha deciso di comprare il terreno? Quel pomeriggio mi ha raccontato una parte della sua storia. Lui viene da una famiglia di 14 fratelli. Nel corso della sua infanzia a volte ricevevano cibo a volte non mangiavano. Una volta finita la scuola è andato a lavorare al Colca Lodge che è un hotel di lusso per turisti a Yanque. I prezzi di soggiorno sono molto alti eppure lui lavorava senza sosta 19 ore al giorno per un salario da fame. Preparava i pasti durante il giorno e faceva il barman la sera. Finiva di lavorare alle 2 di notte e ricominciava alle 6 del mattino. Il salario si aggirava intorno ai 6 dollari al giorno. Ha lavorato così duramente per un anno e poi ha cominciato ad avere forti mal di testa, da sentirsi impazzire, anche a causa delle pastiglie che prendeva per stare sveglio e lavorare. Ad un certo punto non facendocela più ha cercato dei posti nella natura, vicino al fiume, dove rilassarsi e ha così scoperto il terreno di cui vi parlavo prima. Ha deciso di licenziarsi e di utilizzare casa sua come ostello. Ha iniziato affittando una piccola stanza e poi si è messo d'impegno per ampliare l'ostello. Questa è in sintesi la storia di un uomo coraggioso, e come lui ce ne sono molti altri, basta avere il tempo e la voglia di ascoltarli. 

Trascorriamo un paio di ore nelle vasche termali e a bordo fiume. Un luogo davvero incantvole dove lasciarci il cuore. Verso le 11 rientriamo a Yanque a piedi, questa è l'idea, ma una camioneta si ferma e ci carica gentilmente. Pranziamo con Natalio ed Hylde in giardino e poi alle 13 saluto Andrès che se ne va. Prosegue verso Arequipa e poi verso il Cile. Io davvero non riesco a pensare di lasciare questo paradiso per i prossimi 2 giorni. E che faccio in questi 2 giorni? Ascolto la musica, leggo, suono la chitarra di Natalio, cammino per la piazza, saluto e chiacchiero con la gente, mi faccio dei nuovi amici, .... Tutte attività semplici ma rigeneranti. Non riesco ad allontanarmi troppo dalla piazza, perché la candida chiesa adornata dalle montagne innevate mi ipnotizza. Che ho fatto domenica, nonché il giorno della mamma? Al mattino sono andata a fare colazione da un signore molto simpatico che ha un baretto in piazza, alle 11 ho assistito alla processione in piazza a Yanque(per la festa della mamma e per la vergine di chapi). Più tardi ho preso una camioneta e sono andata a Chivay a prenotare il trasferimento dell'indomani (lunedi) a Puno. Ho pranzato e pacificamente sono rientrata a Yanque. La cittadina era in festa per tutto il giorno e la sera la bandella si esibiva a casa di una famiglia del paese. Mi hanno invitata ma io ho declinato l'offerta volendomene stare per i fatti miei. Ma dal letto si sentiva la musichetta che ha cullato i miei sogni. 

Ora è lunedi e io sono a Chivay pronta per salire sul bus. Mi aspettano 6 ore di bus. Puno è il luogo dove partirò per andare in Bolivia. Ci credete che fra qualche giorno cambio nazione e entro in Bolivia? Io non ci credo ancora! Mi han detto che là sarà tutto diverso; per cominciare è il paese più povero dell'america latina. Vi dirò.... per ora mi godo Puno. Baciiiii e a presto!


Nessun commento:

Posta un commento