lunedì 22 giugno 2015

terzo giorno di tour: la debacle

Alle 4.50 la nostra guida irrompe in camera nostra dicendo : " chicos es la hora de levantarse!" (ora di alzarsi!). Che shock! Chi ha voglia di tirarsi fuori dal sacco a pelo con i pinguini che girano intorno ai nostri letti?? Nessuno credo... oltretutto non c'è luce e prepararsi al buio risulta ancor più comatoso!Ma ci  incoraggiamo a vicenda e ci alziamo. Fa un freddo canino quindi i guanti, la sciarpa e la cuffia non possono assolutamente essere messi in borsa. 
Il programma di oggi prevede la visita ai geyser, il bagno nelle acque termali, la vista della laguna verde e il passaggio attraverso il deserto surreale di Dalì (è talmente surreale che noi non lo vedremo mai!!). Il rientro ad Uyuni è previsto per le 17. Dopo una veloce colazione ci mettiamo in moto; appena 3 km più avanti però dal nostro cofano esce molto fumo! Presumo che siamo nella cacchina... cosa sarà mai successo?? A quanto pare, lo scopriremo più tardi, non è stato messo sufficiente liquido di scongelamento nel radiatore quindi nel corso della notte l'acqua si è congelata e al mattino il tubo è scoppiato. Di chi sia la colpa non si sa (agenzia o guida?), fatto sta che alle 5.30 ci troviamo a -15 gradi nel deserto. Essendo i primi a partire abbiamo maggiore possibilità di ricevere aiuto visto che gli altri passeranno fra poco accanto a noi. Ho detto bene.... passeranno... e ho dimenticato di specificare che non si fermeranno! La maggior parte che passa non si ferma e i restanti che si fermano cincischiano con le mani in mano. L'urgenza è di caricare Daniela su un'altra camionetta perché lei prosegue per il Cile e se non si affretta perde la coincidenza. Per fortuna almeno quello riusciamo ad organizzarlo (non senza fatica visto che le altre compagnie di tour storcono il naso dal momento in cui i loro clienti si sarebbero sentiti scomodi con un passeggero in più....). E a quel punto?? Ever dice che deve tornare al villaggio per trovare un tubo da sostituire. Io decido di andare con lui perché di congelare in auto non ne ho voglia e oltre a questo se lo lascio andare da solo chissà a che ora torna. È un po'poco organizzato e troppo timido per prendere le iniziative che servono a tirarci fuori dai guai velocemente. Iniziamo a camminare con un freddo cane, il sole non è ancora sorto. Ever vuole proseguire a piedi senza chiedere un passaggio a nessuno; Io lo obbligo a  ritornare sulla strada sterrata per farci caricare su una macchina altrimenti al villaggio non arriviamo più. Ce la facciamo e arriviamo al pueblito. Ci rivolgiamo ai vari personaggi di punta del luogo (anche se Ever non vuole bussare alle loro porte per non svegliarli...) ma nessuno sembra volerci aiutare. Ma dove siamo finiti?? Ero convinta che nei paesini ci si aiutasse a vicenda per sopravvivere. In fondo non gli do torto:  la gente è inaffidabile e non ridà indietro le cose prestate. Qual'è il punto? Il punto è che di tubi da comprare non ce ne sono quindi l'unica opzione è prenderne in prestito uno dall'auto di un abitante. Dopo ore di trattative, sotto caparra riusciamo a farci prestare un tubo. L'altra opzione sarebbe di chiamare l'agenzia e farci mandare una macchina sostitutiva, che però impiega 4 ore ad arrivare da Uyuni. E da considerare c'è pure il fatto che per chiamare rinforzi si può usare solo la radio del villaggio, perché il segnale cellulare non esiste, e si può solo a partire dalle 9. Abbiamo finalmente il tubo in mano ma dobbiamo aspettare 30 minuti perché il signore che ci deve accompagnare alla jeep deve fare colazione... Arrivati al luogo dello scoppio la guida riesce a sostituire il tubo ma l'acqua è ancora congelata. Piano piano, continuando a mettere acqua nel radiatore per fare uscire l'aria, arriviamo al villaggio. Si sono fatte le 11. Pranziamo e attendiamo il verdetto finale fino alle 15: partiamo o dormiamo qui?? Ever dice partiamo visto che l'auto è ok, io non sono d'accordo ma gli altri vogliono tutti ripartire quindi si va. Speriamo solo di non fermarci nel mezzo della notte nel deserto altrimenti siamo messi male. Per fortuna tutto funziona e alle 20 arriviamo a Uyuni. Ho ancora un gran freddo nelle ossa e sono stanca. Non ho potuto mangiare nulla nel corso del giorno, il freddo non mi ha permesso di digerire la colazione e quindi anche la sera vado a nanna senza cena, con cuffia e guanti...che avventura!


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