mercoledì 10 giugno 2015

Il mercato loco

Come da routine alle 8 in terrazza Antje ed io facciamo colazione. A noi si aggiunge poi Ima, la ragazza neozelandese. Alle 10 le saluto, le abbraccio ed esco in strada (entrambe se ne vanno stamattina per mete diverse). Percorro la strada fino al terminal dei bus perché durante la notte ho deciso che domani proseguirò per Sucre. Sono stufa di rimanere qui, non c'è molto da fare e quindi mi annoio. Inoltre è pericoloso e non posso girare con la macchina fotografica ad ingannare il tempo scattando fotografie ai luoghi ed alla gente. Arrivata al terminal mi viene detto che i biglietti sono in vendita solo a partire da domani mattina, perfetto!! Dal momento che mi trovo a sud della città ne approfitto per perdermi nelle strade del mercato. Ogni minimo spazio ed angolo è occupato da venditori ambulanti, quasi non si riesce a passare e le strade sono congestionate dal traffico. Viene la nausea a camminarci dentro. Ognuno fa il suo verso e semplicemente con due prodotti ed uno sgabello chiunque si mette per strada a vendere. Se si pensa che 6 persone su 11 guadagnano 1 dollaro al giorno, si può comprendere perché qualsiasi persona prova ad arrotondare il suo minimo guadagno con qualche vendita in più!!Ma di permessi non si parla mai? A quanto pare si ma a me non sembra proprio. È un delirio! Questa zona della città non è per nulla sicura, è colma di borseggiatori e drogati quindi occhi aperti. Dopo un'oretta mi stufo di vagabondare e rientro in centro. Chiamo Max ma non mi risponde quindi mi metto a caccia di un parrucchiere per colorare la mia chioma. Le strade sono colme di parrucchieri e ora c'è il problema di saper scegliere bene. Caspita non è mica facile! Temporeggio... vorrei evitare di ritrovarmi calva o con un risotto al posto dei capelli! Perdo quindi la speranza e cammino verso il ristorante vegetariano dove ho deciso che andrò a mangiare. Di colpo sento degli scoppi sopra la mia testa e mi dico:" ma che cavolo sta succedendo??". Gli 80 cavi che corrono sopra la mia testa stanno facendo corto circuito, aiuto!!scappo di corsa hehe! Arrivata al ristorante che si trova all'interno di un parco non ho mica la fortuna di imbattermi in una parrucchiera gentile e all'apparenza professionale? Mi lancio tra le sue braccia e via di acconciatura. Parlo con Ingrid un'oretta e le faccio le solite domande di rito riguardo alla sua nazione e a come vive lei il suo governo. Mi riferisce che negli ultimi 10 anni, quindi da quando si è insediato il nuovo governo, la povertà è aumentata come di pari passo la criminalità e la droga. Cochabamba non è per nulla sicura e c'è da avere molta paura. Il presidente ha la coscienza macchiata di un sacco di delitti quali uccisioni, fucilazioni e molta corruzione. A luglio sembra che la popolazione debba andare a votare sulla rielezione del presidente o sulla sua permanenza in governo a vita. C'è da avere paura... se le votazioni vengono truccate e il risultato sarà un nuovo Fidel in Bolivia la nazione è rovinata. Evo Morales ha preteso e simulato di essere migliore del predecessore Lozada, ma nulla è cambiato, la violenza tra governo e cittadini non è per nulla migliorata e ci sono molti abusi di potere. Però lui si occupa di faccende "importanti" come la riappropriazione del mare, che era stato rubato "illegalmente" dai cileni tramite guerra (questione ora sottoposta all'Aia). In libreria ho trovato un libro molto interessante di Carlos Valverde che si intitola "que pasò" (c'è anche il documentario) che parla del presidente e dei suoi soprusi. 
Dopo pranzo cammino un po', vado in centro a cercare un computer che mi legga il cd rom con le foto della discesa in bici della morte ma inutilmente. Mi viene detto che i computer non sono abilitati a leggere i cd. Ma da quando?? Mah... sono decisamente perplessa. 
Rientro in ostello, mi riposo, riordino il mio casino e poi vado a cena. Ora sono a letto a leggere e ad ascoltare il concerto della porta accanto. In stanza con me oggi c'è Starlett che viene dall'Irlanda e conosce molto bene il ticino. Adios amigos! Hasta mañana


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