martedì 30 giugno 2015

L'orizzonte...

Sto viaggiando alla frontiera tra due nazioni mentre tu stai viaggiando alla frontiera tra due mondi: la vita e la morte. Te l'hanno portata via, è volata ovunque tu creda si vada dopo aver salutato questo mondo. Il dolore ha abbandonato il suo corpo e l'agonia si è volatilizzata. Ora in te c'è un grande vuoto, un buco incolmabile, colmo di perché e di rimpianti. Non si può più tornare indietro, si può solo serbare qualche bel ricordo e guardare avanti. Ma quel davanti dov'è? Dove conduce quella strada? Sei confuso? Si ne hai tutto il diritto, come pure quello di essere arrabbiato e deluso. Ma ricorda che la rabbia è la grande nemica di te stesso e se la coltivi ti fai solo del male. Perdonala, perdona chi non è stato all'altezza di capirti, di volerti bene e di  starti vicino. Se alleggerisci quel peso sul cuore forse potrai vedere oltre quella fermata nel mezzo del deserto. La vita è fatta di scelte, a volte giuste, a volte sbagliate ma questa è la natura umana. Non sempre le persone hanno un comportamento conforme alle aspettative altrui. Tu hai fatto del tuo meglio con cuore ed anima e le sei stato accanto gli ultimi anni. Quello che potevi lo hai fatto e ora trova la tua pace. La meriti, come meriti la felicità che ognuno insegue.
Scusa non voglio banalizzare, e neanche posso capire in realtà, solo tu puoi sentire lo sconvolgimento che provoca la morte della mamma e tutto ciò che comporta il suo mancato affetto nei tuoi confronti. La mamma ci porta in grembo per nove mesi, ci dà la vita, ci coccola i primi anni di vita dandoci tutto e dovrebbe stare con noi e in noi sempre. Se per un motivo o per un altro cresciamo senza la sua presenza e il suo affetto, da qualche parte il vaso fa acqua e le emozioni non saranno mai totalmente equilibrate. Il vuoto a volte si fa immenso ma bisogna fare del proprio meglio per colmarlo in maniera sana. 
Forza e coraggio; vai avanti. 
Ti sono vicina anche se l'oceano ci separa. Ti voglio bene.


Humahuaca

Lana di lama




Yavi





Il viaggio di oggi

 La stazione dei bus...
La pampa argentina


Lentusiasmo dopo l'ennesima fermata...

Humahuaca


I miei amici che lavorano all'ostello di Tarija sono tutti volontari viaggiatori che si fermano per mesi in un posto e danno una mano. 5 di loro sono argentini quindi prima di partire mi sono fatta dare le varie dritte sui luoghi da visitare. Il primo posto imperdibile che mi hanno consigliato è Yavi. Quindi stamattina alle 9 esco e vado a prendere il bus che in 30 minuti mi porta in questo paesino magico. Ma  che freddo fa?? Sappiate che qui è inverno e che da ora in poi il freddo non mi risparmierà neanche per un momento e scendendo più a sud sarà peggio. Il paesino di Yavi sembra un luogo senza tempo. Le strade sono deserte e silenziose e al centro si erge una magnifica chiesa del 1690 fatta costruire da un marchese spagnolo. L'altare è fatto in legno ricoperto in oro. Una meraviglia. Una donna responsabile dell'ordine e del rispetto mi racconta la storia della chiesa e del paese. Ho fatto proprio bene a venire a visitare questo posto molto speciale. Dopo la chiesa percorro un sentierino e osservo le pitture rupestri e un punto panoramico. Dovete sapere che questo villaggio so trova nel mezzo di una distesa brulla, la pampa argentina. Intorno solo alcuni alberelli e animali. 
Rientro a la Quiaca, prendo i miei bagagli e vado a prendere il bus per Humahuaca. Un mezzo
Ultra moderno, al quale non ero più abituata nei miei spostamenti in Bolivia. Purtroppo dopo 1 ora circa di viaggio l'autobus su ferma in mezzo alla carretera Panamericana e da lontano vedo un mucchio di gente sulla strada. Ho subito pensato ad un incidente, invece guardando meglio ho scorto degli striscioni e della gente seduta sulla strada. Ci siamo imbattuti in una protesta che ci vedrà fermi per oltre 2 ore. Il motore non si spegna e la natura circostante piange! Una volta ripartiti dopo 10 km il bus si ferma ad uno stop gendarmeria e dobbiamo scendere, aprire i bagagli per l'ispezione. Ovviamente non serve a nulla dal momento che mi aprono una tasca dello zaino... Ma non è finita! Dopo altri 20 km altra ispezione. Non ci credo!!! 
Alle 17 scendo sana e salva al paesino di Humahuaca e un ragazzo carino e gentile mi convince a seguirlo al suo ostello. Mi piazzo e vado a fare un giro del paese. È incantevole. 
Fra poco andiamo a vedere la partita dell'Argentina tutti insieme. YUHUUU!


I

Attraverso la frontiera




Attraverso la frontiera

La mia sveglia suona alle 7 ed è molto presto per i miei standard recenti... Alle 8 il taxi mi porta al terminal del bus dove con un panamericano a 2 piani in 7 ore arriveró al paese di frontiera. E che ore... salti, sballonzolamenti e tanta polvere! Siamo passati in un vallata angusta, una specie di Canyon e dopo ore di sterrato il bus emette strani suoni e non da cenni di ripartire. Hohoooooo altra panne?? Per fortuna era un falso allarme e entro 15 minuti siamo ripartiti. Alle 16.30 vengo scaricata nel centro di Villazon, percorro 6 blocchi a piedi e sono in dogana. È emozionante vedere la bandiera argentina svolazzare nell'aria. Se penso che 4 mesi fa a Quito vedevo sventolare la prima bandiera sud americana... quanto cammino ho fatto. Alla frontiera non c'è fila e tra il timbro di uscita e quello di entrata ci impiego 15 minuti. La Quiaca mi da il benvenuto anche se la cittadina è un luogo di passaggio e si vede, perché non ha nulla di speciale. Faccio un po' fatica a trovare albergo ma alla fine mi sistemo nell'hotel do una signora tutta sprint e gentile che mi fornisce un sacco di informazioni. Questa signora mi ha risollevato il morale perché l'impatto con la gente non è stato dei migliori (mi hanno risposto male in parecchi).
La serata fila via liscia con la cena e la semifinale di copa America. Tornata in stanza mi infilo nel sacco  pelo e leggo un po'.


I

domenica 28 giugno 2015

Il pomeriggio di cammino fuori porta

Ieri non ho fatto nulla di particolare però vagando per il centro di Tarija ho potuto assistere alle attività del sabato della popolazione boliviana. I campi da calcio e da basket erano colmi di giocatori e giocatrici di ogni età che sgambettavano. Mi ha fatto davvero piacere constatare che si diano da fare per creare un ambiente sano e felice. Io mi sono dedicata al jogging pomeridiano sulla strada pedonale lungo il fiume. Le temperature sono ottime e mi posso quindi concedere uscite in pantaloni corti e canottiera. La sera però il clima non perdona e senza giacca non si può stare. Rientrata dalla corsetta ho incontrato in piazza i due amici australiani. Uno dei due aveva delle escoriazioni sul viso... e non si ricordava come se le era fatte la sera precedente. Non sarà mica poi stata la vecchia?? Io sono scappata correndo ma loro sono rimasti al bar. Mah... chi lo sa. Ma sapete cosa mi hanno riferito i miei amici dell'ostello? Che la pazza nel pomeriggio di ieri è venuta a suonare il campanello chiedendo di me e del cantante di tango... questa pazza signora ora ci perseguita, c'è da stare attenti quando usciamo dalla porta che magari è appostata dietro un angolo. Que Locura!  Ieri sera siamo riusciti a scovare il suo profilo facebook e l'abbiamo trovata sdraiata in posa sexy su una montagna di pannocchie. Abbiamo riso per un'ora!
Stamattina mi alzo e vado al mercato a fare colazione. Alle 12 partiamo tutti insieme dall'ostello, circa in 11, per una gita alla cascata di Maiquiri. Viaggiamo un'oretta in bus e poi camminiamo circa 1 ora per arrivare alla cascata. Devo ammettere che questa ha un potenziale... Per scendere qualcuno ha lanciato la grande idea di percorrere il fiume, tutto scivoloso e colmo di sassi. Una volta arrivati faticosamente in fondo alla sassaia abbiamo dovuto risalire la scarpata piena di rovi e tratti sabbiosi. Ci voleva un po'di avventura no?
La serata procede con una spaghettata tutti insieme e prima di andare a letto saluto la mia famiglia tarijeña perché domani mattina presto io parto. Un po'mi dispiace...
Andrò in Argentina... non ci credo ancora che è arrivato davvero il momento. Chissà che nuova esperienza! Vi dirò appena posso le mie prime impressioni... 


camminata alla cascata di Marquiri







sabato 27 giugno 2015

In bici al lago


Un po' assonnata mi alzo alle 10. Dopo la nottata di bagordi non si può pretendere di essere lucidi e scattanti. Con Fernando Vado a caccia della famosa bicicletta da noleggiare e dopo alcuni giri per gli isolati circostanti troviamo il posto indicatoci per telefono da un signore. Mi posso scordare il rampichino ma posso ottenere una bici discreta con la quale arrivare sana e salva al lago San Jacinto. Pedalo 1 ora e giungo alle sponde del lago; pedalo un'altra mezz'oretta lungo la pista ciclabile del lago e poi mi fermo al sole a fare una siesta. Il silenzio è totale rotto a tratti dal canto degli uccelli o dal guaire di alcuni cani selvaggi e arrabbiati. Verso le 15 mi rimetto sulla strada del ritorno. Rientrata all'ostello esco di nuovo per cercare di concludere la storia dei soldi Americani per l'Argentina. Mi accompagna Laura, la ragazza inglese. Finalmente riesco a prelevare ancora qualche centinaio di dollari. Ma mica mi escono in tagli da 20?? E io ho bisogno dei 100 in banconota. Entro in banca e chiedo di darmi i tagli da 100 e mi dicono  che i tagli piccoli in grandi non si danno, solo il contrario. Oh Signur... che limitatezza mentale! Passo quindi all'attacco degli uffici di cambio: i primi 3 non hanno dollari (cosi dicono...) il quarto mi dice che peró devo pagare una commissione. Figuriamoci se non dovevano fare i furbi... 
Alle 19.30 sono al bar in poleposition con i due ragazzi australiani per vedere la partita Colombia Argentina. Gli argentini dominano la partita ma non sbloccano il risultato. La gara si risolve ai rigori a favore di Argentina. A quel punto gli schermi si spengono e lasciano spazio a Sergio, il cantante e musicista di tango che alloggia nel nostro ostello. Mentre lui si esibisce con enfasi e trasporto al nostro tavolo si siede il padrone del bar che si incensa inutilmente in maniera smisurata e una donna boliviana. La serata procede bene e ci divertiamo. La signora Maria è una tipa strana, l'ho notato subito, ma è seduta al mio tavolo quindi tanto vale farci due chiacchiere. Purtroppo dopo aver bevuto una bottiglia di vino da sola in poco meno di 10 minuti la situazione degenera e questa comincia a diventare aggressiva. Chiedo ai camerieri di allontanarla dal bar ma non lo fanno. Ad un certo punto prende la mia giacca e la butta per terra, io faccio per raccoglierla e la pazza mi prende per i capelli e poi per il collo! Gli altri si mettono in mezzo e lei ci lancia addosso una caraffa colma di vino. Me ne vado in bagno a lavarmi, pago il conto e non contenta mentre faccio per andarmene mi rincorre perché mi vuole salutare. Quando mi vede scappare correndo mi riempie di insulti. Che scena penosa e triste. Mi rintano quindi all'ostello e provo a dormire. 

laguna SanJacinto


Kiwi di cuore...





Punto panoramico
Il mio mezzo splendente

venerdì 26 giugno 2015

Notte di festa

La mia compagna di stanza vuole davvero alzarsi alle 8 per andare a correre?? Macché... dormiamo entrambe come ghiri fino alle 9. Questa mattina il silenzio è totale e credo sia dovuto all'alcool ingerito. Forza ragazzi bevete alcool tutte le notti se questo significa avere pace al mattino! Oggi l'idea è di fare una gita fuori porta con l'ausilio dell'autobus. Chiedo informazioni a Fernardo e all'ora di mettermi in moto la mia compagna di stanza belga si aggiunge. Viaggiamo fino al mercato campesino e poi cambiamo bus. Dopo mezzoretta arriviamo in un paesino che ha delle cascate carine. Più che le cascate mi piace pensare di andare a camminare nella natura e nel silenzio, perché in realtà non sono nulla di che, ma la regione è molto carina. Ci tratteniamo un'oretta alle cascate e poi andiamo a pranzo in un hotel-ristorante gestito da un signore belga. E li mi innamoro della loro figlia Esperanza! Un amore di bimba che mi si è attaccata alla suddetta gonna e l'avrei portata via volentieri  con me. Facciamo la strada a ritroso con i bus e conosciamo un sacco di personaggi simpatici boliviani. Un po'di riposo ora non guasta... hehe! Sarà davvero possibile domani ottenere una bicicletta per andare a farmi un giro fino a raggiungere un lago della zona? Luis, il padrone dell'ostello, mi garantisce di si ma finché non vedo la bici in ordine non ci credo! 
Stasera siamo tutti seduti al bar a guardare il big match Bolivia contro Perù. La Bolivia parte svantaggiata e difatti perde abbastanza tristemente. Nonostante l'eliminazione la festa non manca e facciamo un sacco di conoscenze. Balliamo e cantiamo fino alle 5 e stanchi morti ci ritiriamo a dormire. Gran bella serata!

Cascate Coimata




La mia amorina di nome Esperanza



Noche de fiesta!

Vino e ancora vino

Alle 7.30 del mattino inizia il trambusto: c'è chi ride, chi suona la chitarra, chi si intrattiene urlando... e pensare che io fino ad un anno fa potevo solo dormire col silenzio. Bene bene ho imparato a fregarmene tant'è che mi alzo alle 9.30... che miracolo diranno alcuni di voi conoscendomi! Vado in centro a fare colazione, ritiro la biancheria lavata e mi dedico alle faccende economiche. Dovete sapere che in Argentina non è conveniente prelevare o pagare con carta di credito perché viene applicato una commissione del 40%!!! Quindi bisogna arrivare in Argentina con i dollari cash e cambiarli al mercato blu (dove il tasso è migliore). Purtroppo però le banche lesinano i dollari e spesso non te li forniscono. In poche parole finché non ho il cash sufficiente per sopravvivere in Argentina non mi muovo da Tarija. Spero domani di poter concludere i miei prelevamenti. Stamattina presto sono arrivati all'ostello 2 australiani e una ragazza inglese. Insieme a loro nel pomeriggio andrò a fare la visita dei vigneti di Tarija. Partiamo alle 14 e rientriamo alle 18. Io degusto solo un pochino, come sapete non sono una grande amante né conoscitrice dei vini. Però essendo "italiana" tutti hanno un grande rispetto per me credendomi un guru del vino... hahahaaaaaaa bella questa! Visitiamo due case del vino dove producono prevalentemente vino rosso, una di vino bianco e una di Singani (io la definirei la grappa boliviana). Gli australiani hanno comprato 2 bottiglie di Singani etichetta nera (la migliore) e si sono tirati per l'appunto Neri! Stamattina nessuno li ha visti alzarsi fino a mezzogiorno. Nel gruppo di visita alle cantine c'è anche un signore con moglie e figlia. Una sagoma... ci ha insegnato parole in lingua Aymara e vuole piazzare uno dei due australiani con una ragazza di La Paz che lui conosce... alla fine del tour ha il naso e le guance arrossate.. hahahaaaaaa! 
La sera la mia compagna di stanza ed io andiamo a cena in un ristorante dove si vede anche il quarto di finale Cile Uruguay. Dopo la partita incappiamo nel palazzetto del basket dove si sfidano a sangue per il campionato la città di Tarija e quella di Cochabamba. Che finale al cardiopalma, il Tarija vince sugli avversari per 1 punto e alla fine l'ovazione è totale! Che bello lo sport. 
Rientriamo e a nanna!


La ruta del vino







 singani bottiglia preziosa tipo grappa

 cañon de langusta

mercoledì 24 giugno 2015

Bolivia... sei davvero tu??


Chi è Bolivia? Un naufrago in mezzo al mare. 
Posso cercare di ignorare la mancanza di informazione nei confronti dei turisti; come pure lo sguardo triste e schivo della gente, ma non posso ignorare le ingiustizie... e qui ce ne sono molte. Non è l'unica nazione dove esiste il lavoro minorile,la sottomissione delle donne e la corruzione, ma è forse l'unico  che con la sua povertà e vita mi sta rendendo infelice. Sento che devo andarmene, sono a disagio, forse questa sensazione di frustrazione e tristezza deriva dal fatto che questa nazione sta minando il mio concetto che i paesi poveri sono più felici e hanno più cuore. Qui dilaga l'ignoranza, le persone non sanno le cose più banali come il nome delle vie, i calcoli a mente, le nozioni base della vita comunitaria, sopravvivono vendendo qualsiasi cosa in strada e le donne e i bambini sono schiavizzati e sottomessi. Ho sentito la storia di una donna che è partita da Potosi con 5 sacconi da 10 kg di frutta secca in direzione di Uyuni, dove sotto la neve ha tentato di vendere tutto altrimenti se tornava a casa dal marito con ancora del prodotto veniva picchiata a sangue. Mentre il marito faceva cosa? Beveva probabilmente... Può essere che le persone ti sentono quando le parli, visto che lo fai in spagnolo, ma in realità non ti capiscono. C'è il seme delle diffidenza, ognuno vive per sé senza aiutare gli altri, perché il senso civico nn esiste. A volte ho la sensazione siano animali. Forse mi sbaglio, accecata dal mio amore incondizionato per il Nepal, ma nonostante là siano più poveri, hanno un atteggiamento più costruttivo. Qui abbassano gli occhi, parlano a bassa voce, non lottano per nulla e mandano avanti arrancando la loro vita. Ma come si fa a cambiare le cose con la corruzione che dilaga? Certo che per il governo mantenere la gente nell'ignoranza è un guadagno. Settimana scorsa qui a Tarija hanno fatto rifare le votazioni per la seconda volta perché aveva vinto il partito opposto a Morales (il presidente). Dura accettare queste ingiustizie. Dura accettare che le ragazze si vendono, che i bambini vengono sfruttati o venduti. Gonzalo mi ha raccontato che un bambino 20 anni fa davanti ai suoi occhi è stato venduto dai genitori per 100 dollari ad una coppia danese. Ma dove resta il confine tra giusto e sbagliato? La morale? Non esiste la sofferenza oppure come viene vissuta? E la morte? È come la vita? È troppo... tutto questo spezza l'equilibrio delle nostre vite perfette! Lo scontro tra culture mi sta spaccando la testa e il cuore. Eppure io sono abbastanza forte e preparata... non lo so... mi sento spaesata perché ciò che rende speciale il mio viaggio è il rapporto umano con la gente e qui non sto trovando e coltivando nulla. Solo ignoranza e tante bugie. 
La Paz mi ha fatta sentire coccolata, i miei amici dell'ostello mi hanno presa per mano e accompagnata come fossi parte della famiglia, e i trekking in montagna sono stati incredibili. Ma una volta lasciata la capitale la musica è cambiata, ora me ne rendo conto. Ho fatto degli incontri interessanti ma per il resto tanto vuoto. Peccato... ha molto potenziale questa nazione.. mi auguro crescerà e si riscatterà.


martedì 23 giugno 2015

Ma el vino donde esta?

Che succede qui a Tarija?? Mi trovo nella terra dove viene prodotto il vino chiamato Kohlberg e Casa Real, solo che pare ci sia in corso una cospirazione che non mi permette di visitare la "Ruta del vino". Oggi sono andata in un'agenzia a chiedere informazioni su un eventuale tour delle cantine e vista la presenza di 3 interessati avrebbe dovuto andare in porto, ma al momento di prenotare non si sono fatti vivi. Quindi ho rimediato un biglietto in un ristorante. Sono pronta per partire e mi viene detto che ci sono solo io quindi che non si va. Dirmelo primo no eh?? Con i clienti non ci sanno proprio fare. Sono pure passata in agenzia del turismo per informarmi sul noleggio di una bici o su un giro in gruppo ma non hanno saputo rispondermi, stendiamo un velo pietoso... Quindi oggi cos'ho combinato?? Assolutamente nulla! Che noia! Nel tardo pomeriggio parlando con Fernando, il ragazzo dell'ostello, sono riuscita a prenotare la via dei vini per domani pomeriggio. Evviva! Altro da dire... ieri ho fatto la ceretta... la spa dove sono entrata era bella e moderna quindi per un attimo mi ero illusa che tutto sarebbe andato bene, ma quanto mi sbagliavo!! Mi ha fatto un male
Allucinante! Manca solo un mese di ceretta prima di rientrare alla civiltà,per fortuna! Altro? Nel prossimo articolo di bordo vi parlo di questa Bolivia e la sua gente. 



L'altro ieri... 21 giugno... il solstizio d'estate

L'Anno nuovo inca...
21 giugno, solstizio d'estate (la festa del Sole)

La parola solstizio viene dal latino “Solis statio”: fermata, arresto del Sole. Solstizio identifica il giorno in cui il sole raggiunge la massima distanza dall’equatore.
Questo fenomeno avviene due volte all’anno: il 21 giugno, inizio dell’estate, quando il sole determina il giorno più lungo, e il 21 dicembre, quando inizia l’inverno e la notte è la più lunga dell’anno rispetto alle ore di luce.

Per gli Inca, la cui massima fioritura si ha intorno al quindicesimo secolo, la divinità Inti è il Sole, sovrano della Terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l'imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell'impero, sorgono i "Mojones", torri usate come "mire" per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il "Torreon", una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'"Intihuatana", un orologio solare ricavato nella roccia. 


In tutta la zona andina il 20 e 21 giugno si celebra l'arrivo del nuovo anno.  Io purtroppo non ho avuto modo di presenziare a nessuna celebrazione

calle 13 - preparame la cena

I Calle 13 sono un gruppo musicale portoricano di musica hip hop e latin rap. Il primo loro singolo fu inciso nel 2005 e le loro tematiche sono spesso scottanti.
Questo video si rifà alla mia esperienza in miniera e si intitola preparami la cena. Mi ha fatta piangere...

https://youtu.be/4E1vIbuWJ0U

Il Testo purtroppo non esiste in italiano:

No soy un número
Ni parte de un cifra
Aunque se paga por igual
La misma tarifa.

Todos caminamos
Con la misma camisa
Sin prisa
Para mirar donde se pisa.

No vale el tiempo
Pero valen las memorias
No se cuentan los segundos
Se cuentan historias.

La paciencia es lo que se cosecha
Mi calendario no tiene fecha
No estoy solo
Ando con mis cinco sentidos.

Acá el silencio se convierte en sonido.

Todo lo malo que soñé lo toque
Pero esta tan oscuro
Que el miedo no se.

Yo me vuelo lo que siento
Por eso presiento
Que dentro del circuito
Me queda poco tiempo
En el próximo tren
Yo me monto.

Prepárame la cena
Que regreso pronto 

Diego!


Viaggio a Tarija

Una bella dormita al freddo con la giacca, ma ormai sono abituata e sono quasi come nuova. Mi alzo, preparo il bagaglio, vado a fare colazione. Non mi faccio inoltre scappare l'opportunità di andare all'agenzia a reclamare per la giornata di panne e farmi quindi rimborsare la giornata. Mi dirigo poi alla fermata del bus per aspettare il mezzo che mi porti a Potosì. Salgo sul bus e mi siedo al mio posto. Di fianco a me e davanti a me ci sono due posti liberi e indovinate un po'chi li occuperà?? La coppia francese che c'era con me nel tour del Salar. Mi sposto davanti per lasciarli vicini. Faccio quindi la conoscenza di Diego e nel corso del viaggio mi racconta la storia della sua vita e mi fa ascoltare la musica tipica Boliviana. Anche lui ha intenzione di proseguire per Tarija, quindi invece di pernottare a Potosì proseguo anch'io subito per Tarija. Arrivati a Potosì ci spostiamo al nuovo terminale, compriamo il passaggio e andiamo in centro a pranzare-cenare. Lui si porta dietro la sua cassa musicale e mentre camminiamo per strada o mentre siamo seduti a pranzo al mercato lui mette musica alta e canta. Mi immagino come reagirebbe in europa la gente ad una situazione del genere... qui vige davvero la regola che ognuno fa il suo verso. Mi fa morire dalle risate! 
Alle 8.30 ci rimbarchiamo e dopo una notte passata a dormicchiare, alle 5 arriviamo a Tarija. Saluto Diego e mi faccio condurre da un taxista in un ostello che dovrebbe essere aperto 24 ore. Mi faccio dare un letto e dormo fino alle 8.30. Alle 7 però una sciura boliviana in stanza con me si è messa a parlare al telefono per 5 minuti... ma vi sembra normale?? Vita sud Americana... hehe! 



lunedì 22 giugno 2015

terzo giorno di tour: la debacle

Alle 4.50 la nostra guida irrompe in camera nostra dicendo : " chicos es la hora de levantarse!" (ora di alzarsi!). Che shock! Chi ha voglia di tirarsi fuori dal sacco a pelo con i pinguini che girano intorno ai nostri letti?? Nessuno credo... oltretutto non c'è luce e prepararsi al buio risulta ancor più comatoso!Ma ci  incoraggiamo a vicenda e ci alziamo. Fa un freddo canino quindi i guanti, la sciarpa e la cuffia non possono assolutamente essere messi in borsa. 
Il programma di oggi prevede la visita ai geyser, il bagno nelle acque termali, la vista della laguna verde e il passaggio attraverso il deserto surreale di Dalì (è talmente surreale che noi non lo vedremo mai!!). Il rientro ad Uyuni è previsto per le 17. Dopo una veloce colazione ci mettiamo in moto; appena 3 km più avanti però dal nostro cofano esce molto fumo! Presumo che siamo nella cacchina... cosa sarà mai successo?? A quanto pare, lo scopriremo più tardi, non è stato messo sufficiente liquido di scongelamento nel radiatore quindi nel corso della notte l'acqua si è congelata e al mattino il tubo è scoppiato. Di chi sia la colpa non si sa (agenzia o guida?), fatto sta che alle 5.30 ci troviamo a -15 gradi nel deserto. Essendo i primi a partire abbiamo maggiore possibilità di ricevere aiuto visto che gli altri passeranno fra poco accanto a noi. Ho detto bene.... passeranno... e ho dimenticato di specificare che non si fermeranno! La maggior parte che passa non si ferma e i restanti che si fermano cincischiano con le mani in mano. L'urgenza è di caricare Daniela su un'altra camionetta perché lei prosegue per il Cile e se non si affretta perde la coincidenza. Per fortuna almeno quello riusciamo ad organizzarlo (non senza fatica visto che le altre compagnie di tour storcono il naso dal momento in cui i loro clienti si sarebbero sentiti scomodi con un passeggero in più....). E a quel punto?? Ever dice che deve tornare al villaggio per trovare un tubo da sostituire. Io decido di andare con lui perché di congelare in auto non ne ho voglia e oltre a questo se lo lascio andare da solo chissà a che ora torna. È un po'poco organizzato e troppo timido per prendere le iniziative che servono a tirarci fuori dai guai velocemente. Iniziamo a camminare con un freddo cane, il sole non è ancora sorto. Ever vuole proseguire a piedi senza chiedere un passaggio a nessuno; Io lo obbligo a  ritornare sulla strada sterrata per farci caricare su una macchina altrimenti al villaggio non arriviamo più. Ce la facciamo e arriviamo al pueblito. Ci rivolgiamo ai vari personaggi di punta del luogo (anche se Ever non vuole bussare alle loro porte per non svegliarli...) ma nessuno sembra volerci aiutare. Ma dove siamo finiti?? Ero convinta che nei paesini ci si aiutasse a vicenda per sopravvivere. In fondo non gli do torto:  la gente è inaffidabile e non ridà indietro le cose prestate. Qual'è il punto? Il punto è che di tubi da comprare non ce ne sono quindi l'unica opzione è prenderne in prestito uno dall'auto di un abitante. Dopo ore di trattative, sotto caparra riusciamo a farci prestare un tubo. L'altra opzione sarebbe di chiamare l'agenzia e farci mandare una macchina sostitutiva, che però impiega 4 ore ad arrivare da Uyuni. E da considerare c'è pure il fatto che per chiamare rinforzi si può usare solo la radio del villaggio, perché il segnale cellulare non esiste, e si può solo a partire dalle 9. Abbiamo finalmente il tubo in mano ma dobbiamo aspettare 30 minuti perché il signore che ci deve accompagnare alla jeep deve fare colazione... Arrivati al luogo dello scoppio la guida riesce a sostituire il tubo ma l'acqua è ancora congelata. Piano piano, continuando a mettere acqua nel radiatore per fare uscire l'aria, arriviamo al villaggio. Si sono fatte le 11. Pranziamo e attendiamo il verdetto finale fino alle 15: partiamo o dormiamo qui?? Ever dice partiamo visto che l'auto è ok, io non sono d'accordo ma gli altri vogliono tutti ripartire quindi si va. Speriamo solo di non fermarci nel mezzo della notte nel deserto altrimenti siamo messi male. Per fortuna tutto funziona e alle 20 arriviamo a Uyuni. Ho ancora un gran freddo nelle ossa e sono stanca. Non ho potuto mangiare nulla nel corso del giorno, il freddo non mi ha permesso di digerire la colazione e quindi anche la sera vado a nanna senza cena, con cuffia e guanti...che avventura!


terzo giorno di Tour: il flop




altre foto