venerdì 10 aprile 2015

Tornato il caldoooo


Ieri mattina mi sono svegliata alle 7 con il ticchettio della pioggia sul tetto. Mi sono tirata su bene la coperta fino al naso ( c'era un po' di corrente d'aria), mi sono girata pacificamente sul lato opposto del mio corpo e ho continuato a dormicchiare. Un'oretta dopo mi sono trascinata pigramente in bagno e poi mi sono rinfilata a letto. Ho ascoltato un po' di musica, ho letto qualche pagina del mio book reader e alle 9.30 ho preparato il mio zaino perché alle 10 dovevo lasciare la stanza. La pioggia non dava segni di cedimento, continuava imperterrita. Faceva molto freddo e di bagnarmi tutta non ne avevo intenzione, quindi sono rimasta sui divanetti dell'hotel a fare passare il tempo. Ho visto un po' di pioggia a Cusco nelle settimane che ho trascorso qui, ma solo qualche scroscio qua e là, nulla di più. Questa incessante pioggia e questo freddo sono per me atipici. Se fossimo state in montagna come da programma avremmo incontrato un sacco di neve e freddo. Almeno quello ci è stato risparmiato.
Alle 12 però ero stufa che il mio sedere avesse preso la forma del divano, mi sono infilata la mantellina e ho sfidato la pioggia. Avevo fame e sono andata a fare la colazione-pranzo nel solito barettino. Poi mi sono concentrata su qualche ultimo acquisto, ho cambiato i soldi e finalmente sono andata a dare un'occhiata al mercato San Pedro( l'ho snobbato per settimane.. ). Consiste nella vendita di frutta e verdura, oggetti artigianali, souvenirs e c'è pure un "ristorante indigeno". Alle 16 ero in albergo ad ingannare ancora un po' il tempo. Alle 17 mi sono diretta al terminal dei bus dove mi sarei imbarcata in notturna per Ica. Mi sono bardata tutta perché faceva freddo e anche durante la notte ne avrebbe fatto molto. Il bus era molto lussuoso e bello e con  i sedili reclinabili, quasi a diventare un letto. Dopo la cena frugale ne ho approfittato e mi ho provato a rilassarmi sul letto- cama. Certo che tutti intorno a me in 3 nano secondi dormivano come angioletti, mentre io ho passato la notte a trovare una posizione comoda. Con mia grande sorpresa si fanno velocemente le 7 e io mi apposto vicino al finestrino per godermi il panorama. Il bus sta scendendo un passo a tornanti che ci condurrà alle 9 a Nazca. Io però proseguo per Paracas, ho bisogno di vedere il mare e mangiare il pesce fresco! 
Ad Ica scendo dal bus perché voglio andare a visitare la laguna Huacachica che è un'oasi nel deserto. Prendo un tuk tuk e mi faccio portate al laghetto. Appena arrivata provano a vendermi di tutto: dalla discesa in snowboard sulle dune al tuor in caddy. Io proseguo a piedi per godermi il miglior squarcio sul laghetto e m faccio un po' i fatti miei. Difficile però... tutti han voglia di far 2 chiacchiere. Conosco Giulio Cesare, esercente,  e Henry, abitante di Ica che si diletta a raccontarmi la leggenda della sirena del laghetto. In solitaria poi proseguo fino in cima ad una duna, dopodiché mi viene la brillante idea di scendere in mezzo alla sabbia, che monella com'è mi si infila nelle scarpe senza calze e mi brucia i piedi. Miiii che male. Ma mai come la ragazza inglese del trekking che il giorno prima di partire per la camminata all'Ausangate è andata a cavallo tutto il giorno e si è ustionata le mani. Non sto scherzando... aveva le bolle... io non ho mai visto nulla di simile! 
Mi fermo all'ombra di una palma, faccio uno spuntino e poi rientro in centro a piedi. Udite udite... sono tornata a sudare!!!! Mi faccio poi portare da un tuk tuk al terminal dei bus interprovinciali e mi imbarco per Pisco. Dai dai... manca poi solo un bus e sono arrivata a Paracas (in realtà un taxi collettivo e poi un bus), città sul mare. Non vedo l'ora di fare il bagno ! Le foto e i racconti di Paracas li lascio per domani. B w-e a tutti!

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