Le Linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri).
Si ritiene che i geoglifi siano stati tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C. da parte della popolazione che abitava la zona: i Nazca.
Le linee sono tracciate rimuovendo le pietre contenenti ossidi di ferro dalla superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro. La pianura di Nazca non è ventosa e il clima è piuttosto stabile così i disegni giganti sono rimasti intatti per centinaia di anni.
Maria Reiche (Dresda, 15 maggio 1903 –Lima, 8 giugno 1998) è stata una matematica e archeologa tedesca, famosa per le sue ricerche sulle linee di Nazca in Perù.
La teoria della Reiche riguardo alle linee di Nazca, riassunta nel suo libro The Mystery of the Desert (Il mistero del deserto), era che i costruttori delle stesse le utilizzassero come calendari solari e osservatori per i cicli astronomici. Dal momento che le linee possono essere osservate nella loro interezza solo dall'alto, richiese l'aiuto dell'aeronautica militare peruviana per aiutarla nell'osservazione fotografica dal cielo.
Il riconoscimento del suo lavoro avvenne nel 1995 con la proclamazione da parte dell'UNESCO delle linee di Nazca patrimonio dell'umanità.
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