La mia sveglia oggi suona presto perchè ho 3 mezzi di trasporto differenti da prendere per arrivare a Murud e non sapendo le reali distanze e le condizioni delle strade preferisco partire presto la mattina. Il primo mezzo di trasporto è un catamarano e l'imbarco è previsto per le ore 8:15. Arrivo al porto alle 7:55 e ho intenzione di fare colazione alla boulangerie pain quotidien. Attraverso i vetri del baretto vedo i commessi che posizionano i croissant fumanti sul bancone; i miei occhi sono a forma di cuore e la mia bocca pregusta la delizia al cioccolato. Devo attendere ancora qualche minuto all'apertura per fare un veloce raid da pazza take away, ma alle 8:10 il baretto non ha ancora aperto!! È in ritardo caspita. Devo andare via, la mia bocca è asciutta e la mia saliva sulla vetrata. Che sfortuna!
La trasferta in barca dura 1 ora e io mi consolo mangiando 2 samosa (involtini fritti con all'interno patate cotte con delle spezie chiamate masala). Arrivati al porto di Mandawa c'è un bus da prendere per andare in mezzora a Alibug. Arrivata in quest'altro paese cerco la stazione degli autobus e dopo aver aspettato 45 minuti e comprato tanta frutta, salgo sul bus che mi porterà a Murud. Il bus non è mai pieno lungo il tragitto, ma c'è un grande sali scendi di persone anziane, donne in sari, padri di famiglia, lavoratori, ragazzini che vanno a scuola, ecc. A differenza del Nepal qui c'è una specie di campanello legato ad un filo che serve per annunciare che si vuole scendere. E si può scendere in qualsiasi punto della strada. Il bus è comodo e mi godo il viaggio.
Arrivata a Murud mi fermo in un hotel consigliatomi da alcuni ragazzi e tratto il prezzo per due notti. Entro in stanza, disfo lo zaino, e nel momento in cui alzo il coperchio del gabinetto vedo un animale che mi fissa, che spavento! È solo una rana, ma comunque non sono a mio agio con un anfibio nel mio bagno. Chiamo l'addetto alle pulizie che arriva velocemente in mio aiuto. Tira 4 volte l'acqua del gabinetto e mi dice: " Ecco fatto, non c'è più!". Io lo guardo un istante con il sopracciglio sinistro alzato e gli dico: " ma cosi ero capace anch'io! Pensavo la portaste fuori nella natura!". Lui mi ha risposto che va bene cosi, che tanto se ne torna da dove è venuta...Che vada bene o che non vada bene è in ogni modo un gesto poco carino, per non parlare del fatto che ovviamente dopo 4 ore la rana era di nuovo nella mia tazza. A quel punto l'hanno portata in giardino.
Subito dopo aver scaricato i bagagli nella mia stanza, scendo in spiaggia attraversando il giardino dell'hotel e scendendo degli scalini. Al secondo gradino mi immobilizzo. Il mare non è quello delle Maldive, nonostante siano relativamente vicine a dove mi trovo ora, eppure per me è come se lo fosse. L'acqua non è azzurra, cristallina e magnifica, eppure questo mare è magnetico. La spiaggia è deserta e io mi sento felice. Cammino, cammino e ancora cammino. Metto i piedi in acqua e mi guardo intorno. Il vento scompiglia i miei capelli e sento un senso di leggerezza invadermi. Per terra corrono le tracce delle bici, dei quad, dei carretti trainati dai cavalli: si intersecano, corrono parallele, convergono, divergono, e disegnano una mappa di vita. La vita è fatta di strade e ad ogni bivio bisogna scegliere se proseguire o se svoltare altrove.
Dopo aver passeggiato a lungo mi fermo in una baracca dotata di 2 tavolini e mi siedo. Decido quindi di pranzare qui. Questo posto spartano si affaccia sul mare e io voglio perdermici dentro in questi momenti di rilassamento. Osservo le onde, i colori della natura riflessi nel mare ed una giovane coppia correre e giocare con complicità. Mangio riso bollito, verdure in salsa masala, chiapati e coca cola per il costo di 160 rupie (2 franchi e 50).
Dopo pranzo cammino di nuovo lungo la spiaggia e mentre mi fermo a raccogliere delle conchiglie una ragazza si avvicina e mi dice che ha visto che sono sola e vuole scambiare due chiacchiere. È stato un pensiero molto dolce! Lei si chiama Vine e fa l'insegnante di matematica. Mi trasmette molto calore e mi regala un grande sorriso pomeridiano. Il suo ragazzo la chiama e ci salutiamo ( sono la coppia che giocava mentre io osservavo dal ristorante il mare).
Arrivata in hotel mi piazzo sull'amaca e mi appisolo per un'ora. Poi il sole inizia a cambiare colore e tende all'arancione. Macchina fotografica alla mano vado ad immortalare questo tramonto meraviglioso. Esco dall'hotel e passo dal paese per comprare dell'acqua. Al rientro invece passo dalla spiaggia. La gente per strada mi saluta cordialmente. Scendo in spiaggia e mi accorgo che c'è un sacco di vita ora. Si è animata nel corso del pomeriggio. Mi siedo sulle scale e osservo i ragazzi che giocano a calcio, quelli che giocano a cricket, alcuni uomini a cavallo, alcune coppiette a manina.
Concludo la serata cenando all'hotel. Gamberoni in salsa di curry verde. Buonissimi! Ora che ho finito di scrivervi vado a dormire. Domani rimango ancora qui. Vado a visitare un forte e mi perderò ancora tra queste bellissime spiagge. Baciii
La trasferta in barca dura 1 ora e io mi consolo mangiando 2 samosa (involtini fritti con all'interno patate cotte con delle spezie chiamate masala). Arrivati al porto di Mandawa c'è un bus da prendere per andare in mezzora a Alibug. Arrivata in quest'altro paese cerco la stazione degli autobus e dopo aver aspettato 45 minuti e comprato tanta frutta, salgo sul bus che mi porterà a Murud. Il bus non è mai pieno lungo il tragitto, ma c'è un grande sali scendi di persone anziane, donne in sari, padri di famiglia, lavoratori, ragazzini che vanno a scuola, ecc. A differenza del Nepal qui c'è una specie di campanello legato ad un filo che serve per annunciare che si vuole scendere. E si può scendere in qualsiasi punto della strada. Il bus è comodo e mi godo il viaggio.
Arrivata a Murud mi fermo in un hotel consigliatomi da alcuni ragazzi e tratto il prezzo per due notti. Entro in stanza, disfo lo zaino, e nel momento in cui alzo il coperchio del gabinetto vedo un animale che mi fissa, che spavento! È solo una rana, ma comunque non sono a mio agio con un anfibio nel mio bagno. Chiamo l'addetto alle pulizie che arriva velocemente in mio aiuto. Tira 4 volte l'acqua del gabinetto e mi dice: " Ecco fatto, non c'è più!". Io lo guardo un istante con il sopracciglio sinistro alzato e gli dico: " ma cosi ero capace anch'io! Pensavo la portaste fuori nella natura!". Lui mi ha risposto che va bene cosi, che tanto se ne torna da dove è venuta...Che vada bene o che non vada bene è in ogni modo un gesto poco carino, per non parlare del fatto che ovviamente dopo 4 ore la rana era di nuovo nella mia tazza. A quel punto l'hanno portata in giardino.
Subito dopo aver scaricato i bagagli nella mia stanza, scendo in spiaggia attraversando il giardino dell'hotel e scendendo degli scalini. Al secondo gradino mi immobilizzo. Il mare non è quello delle Maldive, nonostante siano relativamente vicine a dove mi trovo ora, eppure per me è come se lo fosse. L'acqua non è azzurra, cristallina e magnifica, eppure questo mare è magnetico. La spiaggia è deserta e io mi sento felice. Cammino, cammino e ancora cammino. Metto i piedi in acqua e mi guardo intorno. Il vento scompiglia i miei capelli e sento un senso di leggerezza invadermi. Per terra corrono le tracce delle bici, dei quad, dei carretti trainati dai cavalli: si intersecano, corrono parallele, convergono, divergono, e disegnano una mappa di vita. La vita è fatta di strade e ad ogni bivio bisogna scegliere se proseguire o se svoltare altrove.
Dopo aver passeggiato a lungo mi fermo in una baracca dotata di 2 tavolini e mi siedo. Decido quindi di pranzare qui. Questo posto spartano si affaccia sul mare e io voglio perdermici dentro in questi momenti di rilassamento. Osservo le onde, i colori della natura riflessi nel mare ed una giovane coppia correre e giocare con complicità. Mangio riso bollito, verdure in salsa masala, chiapati e coca cola per il costo di 160 rupie (2 franchi e 50).
Dopo pranzo cammino di nuovo lungo la spiaggia e mentre mi fermo a raccogliere delle conchiglie una ragazza si avvicina e mi dice che ha visto che sono sola e vuole scambiare due chiacchiere. È stato un pensiero molto dolce! Lei si chiama Vine e fa l'insegnante di matematica. Mi trasmette molto calore e mi regala un grande sorriso pomeridiano. Il suo ragazzo la chiama e ci salutiamo ( sono la coppia che giocava mentre io osservavo dal ristorante il mare).
Arrivata in hotel mi piazzo sull'amaca e mi appisolo per un'ora. Poi il sole inizia a cambiare colore e tende all'arancione. Macchina fotografica alla mano vado ad immortalare questo tramonto meraviglioso. Esco dall'hotel e passo dal paese per comprare dell'acqua. Al rientro invece passo dalla spiaggia. La gente per strada mi saluta cordialmente. Scendo in spiaggia e mi accorgo che c'è un sacco di vita ora. Si è animata nel corso del pomeriggio. Mi siedo sulle scale e osservo i ragazzi che giocano a calcio, quelli che giocano a cricket, alcuni uomini a cavallo, alcune coppiette a manina.
Concludo la serata cenando all'hotel. Gamberoni in salsa di curry verde. Buonissimi! Ora che ho finito di scrivervi vado a dormire. Domani rimango ancora qui. Vado a visitare un forte e mi perderò ancora tra queste bellissime spiagge. Baciii
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