domenica 4 gennaio 2015

Il treno

Per una volta mi sono trovata dall'altra parte... non ero io la docente in gita scolastica con i ragazzi ma ero una semplice ospite che si è sorbita la loro irrefrenabile eccitazione. Sono andati a letto alle 00:30 dopo aver trascorso la serata in corridoio a correre e urlare.  Alle 6:00 sono già di nuovo in giro. Ragazzi sono ragazzi, va bene, ma che li tengano un po' a freno, hehe!
Mi sveglio perciò presto e leggo un po. Comando la colazione in camera e dopo essermi preparata lascio l'hotel e mi faccio portare dal taxista al nuovo hotel. Non dista neanche 800 m dal vecchio e un taxista mi vuole spillare 150 rupie. Quindi cerco un altro taxi che mi fat pagare 50 rupie. Gli hotel qui a Mumbai sono molto cari e la qualita non rispecchia affatto il costo. Alle 12 esco in strada e mi oriento nel nuovo quartiere per riusciread




arrivare alla stazione dei treni (linea occidentale). Oggi prendo il treno locale e vado a visitare un quartiere periferico chiamato Bandra. Il tragitto dovrebbe durare mezzora e per andata e ritorno pago 20 rupie (40 centesimi.. hehe!). Salgo sul primo vagone che incontro e poco dopo mi accorgo che sono tutte donne. A quel punto mi dico : o solo le donne usano il treno, oppure è un vagone riservato alle donne.  Sapendo la situazione di sottomissione e violenza delle donne opto per la seconda interpretazione. Quando sono poi scesa dal treno ho effettivamente visto sul vagone il disegnino della donna.
Appena salita sul treno un gruppo di ragazzi travestiti da donna e quindi vestiti col sari si avvicinano a me con fare sicuro di sé e provocatorio e mi chiedono un'offerta.  Io dico di no, e uno di loro si avvicina facendomi segno che mi mette il tika sulla fronte. Insiste, dico no; lo allontano e questo cerca di avvicinarsi di nuovo e io gli dico no per la terza volta. Poi il treno si mette in movimento e questi al volo saltano giù.
Mi guardo intorno e mi sembra di vedere una miriade di farfalle colorate. Queste donne avvolte nel sari di colore sgargiante sono un inno alla bellezza.  Non importa la loro età,  la pelle liscia o con le rughe, sono semplicemente tutte stupende! Di fronte a me una donna tira fuori dalla sua borsa una scatola di latta e si fa uno spuntino a base di chapati e verdura. Il pic nic indiano alla tupperwaRe ...
Il treno su cui mi trovo ha ovviamente le porte, ma queste sono sempre spalancate e la gente quando il treno è pieno sta fuori  all'aria... scene atipiche ma davvero curiose.
Arrivo alla stazione di Bandra e inizio a camminare. Il mio obiettivo è di arrivare al mare, ma purtroppo non so dove si trova e i conducenti dei tuk tuk in inglese non mi capiscono.  Vado quindi ad intuito.  Percorro un bazaar musulmano, vago tra le bancarelle, seguo le viuzze e sbuco in una zona piu moderna e alberata. Ma niente mare. Alla  fine provo a chiedere ancora indicazioni ad un tik tuk man e lui finalmente mi porta al mare! Cammino sul sentiero pedonale, mi fermo in un ristorante a pranzare e poi mi siedo sugli "scogli" a riposarmi. Dopo una mezzoretta prendo un tuk tuk che mi riporta in stazione. Al rientro, dopo aver chiesto indicazioni, salgo al volo su un treno in partenza e finisco in un vagone quasi tutto al maschile. Ora condivido con voi un pensiero che ho partorito riguardo agli indiani di sesso maschile che ho incontrato sul mio cammino. Inizialmente pensavo fossero tutti prepotenti, insistenti e provocatori.  Poi mi sono resa conto che lo sono quelli a contatto con il turista, che hanno capito con furbizia come raggirarlo. Ti si lanciano addosso,  hanno un repertorio di belle frasi pronte per adularti e cercano in ogni modo di fregarti. Appena esci invece dai tracciati battuti,  la gente ti osserva, quello si, ma non ti annoia mai. È molto più rispettosa. Oggi è capitato proprio questo. Nel corso delle 4 ore che sono rimasta nel quartiere di Bandra nessuno mi ha annoiata,  o presa di mira, solo qualche saluto volante. Non ho visto nessun turista questo pomeriggio, quindi la gente di questo quartiere non è abituata a vederli e si comporta in modo civile.
Rientro alla stazione e mi incammino verso l'hotel.  Per strada ci sono molte persone che dormono, nel pieno del pomeriggio, non so se siano ubriache o cosa, ma è molto probabile. Accanto a loro ci sono degli oggetti per cucinare , dei cartoni su cui dormire e un po di biancheria. Alcuni di loro hanno una tettoia fatta con un telone che li ripara. Tanta gente dorme per strada e mentre schivi queste persone sul marciapiede,  lanci un occhio sulla tua macchina fotografica nuova di pacca,  e senti montare una grande tristezza nel cuore.
Le stesse scene le ho viste stasera quando rientravo dalla cena con Shinoy e una sua amica. Di notte le strade brulicano di attività,  di gente, e  di  disperazione.

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