giovedì 9 luglio 2015

Tafi del Valle ( martedi)


Alle 13.00 giungo alla cittadina Tafi el Valle, rinomata zona di villeggiatura per sfuggire alla calura estiva. Il pueblito di 4200 persone è situato in una vallata con un lago molto bello. Come prima cosa cerco un letto per dormire che trovo dopo 1 ora di vagabondaggio per le stradine. Finisco in un ostello semi abbandonato ma molto a buon mercato.  Per stare nel budget giornaliero bisogna ridurre nelle spese di alloggio perché qui in Argentina i trasporti sono molto cari confronto ai paesi finora visitati. Quando si parla dell'Argentina ci si rimanda spesso all'Italia e non solo per la mimica gestuale che gli abitanti di generazioni di immigranti manifestano,ma soprattutto per il pane squisito che finalmente posso assaporare, per non parlare dei croissant mattutini che mi si sciolgono in bocca e la pasta fatta in casa. E non dimentichiamo le magnifiche grigliate di carne! Non ne potevo più di riso, patatine fritte e pollo! Perciò dopo aver trovato  sistemazione per la notte mi precipito a mangiare. Qui gli orari sono all'italiana ed è una sofferenza. Prima delle 20.30-21 non si cena e immaginatevi la fatica di attendere quell'ora quando si è passata la giornata scarpinando, prendendo bus e mangiando frutta. Ora ho adottato la tattica che se non sono in viaggio o alle prese con qualcosa di specifico mangio bene a pranzo e poco a cena. Almeno anche la mia digestione ne giova. Dopo il delizioso pranzo faccio un po'fatica a mettermi in moto ma ce la faccio e mi avvio verso il fiume, lo attraverso e percorro una strada sterrata. Una signora mi consiglia di salire alla croce che c'è un bel punto panoramico. Lungo la strada incontro Nicholas, un ragazzo argentino che ho conosciuto all'ostello. Compiamo i restanti metri insieme e chiacchieriamo. Mi fa una gran tenerezza perché ha 21 anni, è il suo primo viaggio e oggi è il suo primo giorno. È fiducioso in ciò che sta intraprendendo ma anche un po'pauroso dell'ignoto. Doveva partire con un amico che però all'ultimo si è ritirato per via di un'offerta di lavoro. Quindi il suo cruccio è stato: rinuncio o vado solo? E con coraggio ha deciso di partire. Sono felice per lui, questo viaggio, se non rinuncerà, gli cambierà la vita.
Ci salutiamo, io scendo e lui prosegue la passeggiata. Rientro in centro, curioso le vetrine dei negozietti, compro un po' di frutta e ridendo e scherzando quando rientro all"ostello sono le 18.30. Mi doccio e poi raggiungo alcuni ragazzi intorno al fuoco. Nelle barie stanze non c'è riscaldamento quindi il modo migliore per scaldarmi è stare all'aperto intorno al fuoco. Quando la legna si esaurisce batto in ritirata nel mio sacco a pelo e leggo. Alle 22.30 mi addormento e fino alle 9 non do cenni di alzarmi. Siete preoccupati?? Io un po'si... abituata a dormire fino alle 9 del mattino (cosa che in vita mia non è mai successa..  ) come torno a lavorare??? 




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