domenica 26 luglio 2015

Quando tutto scorre


Non era nei miei programmi argentini di venire ad Iguazù ma ora so come mai sono qui e quale motivazione interna mi abbia spinta fin quassù, nella provincia di Misiones. Quando ogni parte del tuo essere ti spinge in una direzione significa che è davvero importante.
All'entrata del parco di Iguazù salgo su un trenino che mi porterà alla stazione  "Garganta del diablo", dopodiché dovrò proseguire a piedi. Metto il primo piede sulla passerella che in 1000 metri mi condurrà alla gola del diavolo e tutto in me cambia. Sulla piattaforma a strapiombo delle cascate ci sono io e altre 3000 persone ma in realtà ci sono solo io e le amate cascate. Alzo il cappuccio della mantellina e mi immergo in un mondo tutto mio, rimango sola: annullo come ieri tutto ciò che mi circonda e mi estraneo coi miei pensieri. Mi sento piu leggera e in un'altra dimensione. Arrivo al punto panoramico e sono senza fiato. Quest'acqua, questa valanga liquida è spaventosamente forte e reale. Mi stordisce, è come se non fossi qui io ora. Mi sento nel limbo e l'acqua rientra ancestralmente nella placenta. Vedo la mamma, la sento e mi perdo in una fluttuazione soave. Mi giro leggermente di lato e vedo i pesci polinesiani che mi nuotano intorno quando sto facendo immersione in quel paradiso di mondo. Anche quella volta avevo avuto lo sensazione che l'acqua era il mio elemento, dove potermi muovere con agio e armonia. E ora?? L'acqua sta lavando via ciò che di impuro porto nel cuore per poter andare avanti a vivere una vita di sogni e amore. 
L'acqua sguscia in ogni pertugio, leviga ció che incontra, invade tutto senza pietà e così è la vita. Ogni cosa ti entra dentro e ti sconvolge nei sentimenti. L'acqua ti da di che vivere, noi siamo costituiti prevalentemente da essa e tanto ti può dare quanto con la sua potenza ti può distruggere. E cosi in fondo è la nostra esistenza. Ognuno di noi decide se lasciarsi influenzare positivamente dagli eventi o se lasciarsi annegare. Le orecchie si inebriano della melodia dello scorrere dell'acqua, I miei occhi si riempiono di lacrime e mi libero del peso di una vita a volte troppo scomoda. Devo essere forte e volare alto nella vita, essere come l'acqua che con coraggio non smette mai di dissetarci e di scorrere. 
Ripercorro la passerella, riprendo il treno e scendo alla stazione intermedia. Ci sono due percorsi che si possono compiere a piedi per vedere una parte di cascata differente dalla precedente. I vari punti panoramici sono suggestivi e nell'ultimo mi fermo a riflettere. All'improvviso ma delicatamente una farfalla si posa sul mio braccio. La osservo per 15 minuti nelle sue venature e colori. È meravigliosa e sembra comoda su di me. Sbatte le ali aprendole e chiudendole e alla luce del sole mostra la sua bellezza divina. Mi sento in connessione con lei. Dopo il lasso di tempo una seconda si posa sull'altro braccio. Il mio sentimento di felicità nell'essere stata scelta per la mia energia e connessione svanisce nel momento in cui realizzo che si sono posate su di me credendomi un fiore (la mia giacca è un giallo-verde shocking). Osservandole attentamente noto la loro lunga lingua che cerca il nettare sulla mia giacca. Sono cosi quiete e belle che non faccio altro che osservarle  da vicinissimo per mezz'ora. Che gioia. La vita in tutte le sue forme è proprio meravigliosa. Le saluto, le lascio volare via e mi appresto a prendere la barca che mi porterà ai piedi della cascata. 
Dobbiamo percorrere con un bus una strada di 20 minuti nella selva dopodiché prendiamo la lancia. In realtà non è un giro tranquillo per vedere le cascate bensì un giro avventura a tutta velocità per passare sotto le cascate e bagnarci da capo a piedi. Il giro è stato molto elettrizzante e bello. Una volta scesa dalla barca mi cambio i vestiti totalmente bagnati e mi avvio al bus. La guida sapete cosa dice al microfono mentre percorriamo la selva?? Che le farfalle cercano il sale per mineralizzarsi e che quindi se le vediamo in gruppo da qualche parte posate è per quello. A quel punto mi si accende la lampadina... ecco perché hanno scelto la mia giacca! Perché sono 5 mesi che non la lavo (me ne vergogno) e ci ho sudato dentro. 
L'ora seguente la passo a bighellonare per il parco e mi siedo al sole su un prato. Oggi il cielo è tremendamente azzurro e il sole spacca i sassi. Che domenica da incorniciare!


Nessun commento:

Posta un commento