Bazzicando per ostelli sto incontrando tantissimi argentini di Buenos Aires che per mancanza di lavoro stan viaggiando verso nord per scoprire il loro continente. Viaggiano senza un soldo in tasca e per sopravvivere danno spettacoli per strada, suonano strumenti, cucinano piccole pietanze da vendere, creano gioielli a macramé o con pietre. Per poter dormire in un ostello devono vendere almeno l'equivalente di 10 dollari di prodotto a testa e per mangiare possono accontentarsi di 5 cucinando all'ostello. Quando si fa tardi e per strada cala la notte li vedi brancolare nel buio cercando di vendere qualcosa se no gli tocca dormire su una panchina col sacco a pelo. E in quei momenti mi si stringe un po'il cuore, visto che spesso apro il borsellino per comprare souvenirs e cibo senza troppi pensieri.
Un giorno una ragazza argentina mentre stiamo parlando dei rispettivi viaggi che stiamo affrontando mi dice:"già che siete fortunati voi del primo mondo. Mi piacerebbe un giorno poterci venire". Le due parole " primo mondo" pronunciate da un argentina mi hanno spiazzata completamente! Lei l'ha detto con riverenza e in tono sognante, nessuna velatura di accusa o sarcasmo; eppure mi ha fatta sentire come il gigante d'Europa, senza motivo di poter gioire della grandiosa e fortunata vita che si vive là. Il cibo qui serve a sfamarsi mentre da noi è un'arte, un hobby e spesso si butta via. Lo sport, il jogging, qui viene praticato poco, da noi le strade e i parchi sono colmi di gente che si sfoga e mantiene in forma il suo fisico. Qui l'alcool e le droghe servono per scappare da una realtà dura, da noi spesso per una mancanza di soddisfazione nonostante la vita ti offra tutto, un motivo di noia. Le vacanze fuori dalla loro nazione la maggior parte dei sud americani se la sognano, risparmiare i soldi per partire è un'utopia in nazioni di questo tipo; noi non ci sogneremmo lontanamente di rinunciare alle vacanze, sono una maniera indispensabile per riequilibrare la nostra mente.
Questi giovani giramondo senza soldi hanno tutta la mia stima perché cercano di cavarsela inventandosi; facile viaggiare come faccio io con alcuni soldi in tasca e altri sul conto in banca. È bello e comodo poter scegliere dove andare a dormire e dove andare a cenare; Nessuno sforzo, solo quello di aprire il borsello e pagare. Loro si che sono coraggiosi, io per niente.
In Bolivia però ad ogni incrocio stradale c'era uno di loro che faceva uno spettacolo di jonglage per 15-20 secondi fino al segnale verde del semaforo e chiedeva soldi. In quel momento mi è salita un po'di rabbia. Loro viaggiano mendicando monetine ai boliviani che fanno fatica ad arrivare alla fine della giornata. Questo non è per nulla corretto e aggiungerei egoistico. Eppure i boliviani dal cuore grande li sostengono sempre con un piccola offerta. Stiamo parlando di morale... ma forse è più un cruccio da primo mondo paranoico e intransigente.
Un giorno una ragazza argentina mentre stiamo parlando dei rispettivi viaggi che stiamo affrontando mi dice:"già che siete fortunati voi del primo mondo. Mi piacerebbe un giorno poterci venire". Le due parole " primo mondo" pronunciate da un argentina mi hanno spiazzata completamente! Lei l'ha detto con riverenza e in tono sognante, nessuna velatura di accusa o sarcasmo; eppure mi ha fatta sentire come il gigante d'Europa, senza motivo di poter gioire della grandiosa e fortunata vita che si vive là. Il cibo qui serve a sfamarsi mentre da noi è un'arte, un hobby e spesso si butta via. Lo sport, il jogging, qui viene praticato poco, da noi le strade e i parchi sono colmi di gente che si sfoga e mantiene in forma il suo fisico. Qui l'alcool e le droghe servono per scappare da una realtà dura, da noi spesso per una mancanza di soddisfazione nonostante la vita ti offra tutto, un motivo di noia. Le vacanze fuori dalla loro nazione la maggior parte dei sud americani se la sognano, risparmiare i soldi per partire è un'utopia in nazioni di questo tipo; noi non ci sogneremmo lontanamente di rinunciare alle vacanze, sono una maniera indispensabile per riequilibrare la nostra mente.
Questi giovani giramondo senza soldi hanno tutta la mia stima perché cercano di cavarsela inventandosi; facile viaggiare come faccio io con alcuni soldi in tasca e altri sul conto in banca. È bello e comodo poter scegliere dove andare a dormire e dove andare a cenare; Nessuno sforzo, solo quello di aprire il borsello e pagare. Loro si che sono coraggiosi, io per niente.
In Bolivia però ad ogni incrocio stradale c'era uno di loro che faceva uno spettacolo di jonglage per 15-20 secondi fino al segnale verde del semaforo e chiedeva soldi. In quel momento mi è salita un po'di rabbia. Loro viaggiano mendicando monetine ai boliviani che fanno fatica ad arrivare alla fine della giornata. Questo non è per nulla corretto e aggiungerei egoistico. Eppure i boliviani dal cuore grande li sostengono sempre con un piccola offerta. Stiamo parlando di morale... ma forse è più un cruccio da primo mondo paranoico e intransigente.
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