Nato in Scozia nel 1838 e cresciuto nel Wisconsin, quando aveva 29 anni perse la vista per un mese, a causa di un incidente. Quando la recuperò decise di fare armi e bagagli e andare a vedere le meraviglie (foreste, montagne e laghi), che aveva rischiato di non vedere mai più. Partito a piedi, percorse più di 1500 chilometri, da Indianapolis fino al Golfo del Messico. Alla fine si diresse in California, dove si innamorò del parco nazionale Yosemite e della Sierra Nevada. La sua vita vagabonda lo portò in luoghi lontani come l'Alaska, il Sudamerica, l'Australia, l'Africa, il Giappone e la Cina. Sin dall'inizio i suoi viaggi erano alimentati dalla passione per la natura, tanto che egli si immerse sempre nello studio della flora e della geologia dei posti che visitava. Non aveva mai fretta di giungere a destinazione e una volta disse ad un amico che "un ritardo di quarant'anni o più" non gli dava fastidio, purché potesse esplorare altre vastità desolate durante il suo cammino.
Il viaggio, il vero viaggio, non è rappresentato dall'effettivo raggiungimento del luogo, in realtà non c'è una vera meta. Il racconto è racchiuso tutto nel percorso, nel cambiamento, nell'esperienza acquisita lungo quella strada, anzi quella liquida, instabile, rotta. (M. Pratt) Condividete amici questo sogno insieme a me.
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